Il fine settimana messinese è pieno di incontri. Elettorali. Ed è difficile scacciare l’impressione di assistere a una passerella di teatranti, più che di candidati a guidare una comunità, quando uno dopo l’altro si alternano nella recita.
Ognuno di loro sostiene di avere le carte in regola, la ricetta giusta, per salvare Messina dal baratro. Scendono in pista perché solo loro hanno capito come far funzionare non solo Palazzo Zanca, ma anche le nostre case. Ovviamente, se eletti, si dicono pronti a fare tante cose utili al “cittadino”. Tutti hanno cantato le lodi di questo ennesimo appuntamento elettorale: com’è bello votare, quanti soldi si potrebbero risparmiare abbinando la mia faccia alla poltrona di sindaco. Amici: c’è un posto libero? Un canto di sirena che non deve incantarci: molte delle proposte avanzate nascondono trappole e insidie volte a conquistare tempo. Il tempo è prezioso: consente, a chi è in difficoltà (Forza Italia, Pd, ex Udc) di organizzare una forza di Centro alternativa alla protesta grillina o del buon Cateno De Luca, che zitto zitto, avanza nelle periferie. Qualcuno ha paura di questo? Chi resterà con il cerino in mano?, Oggi la passerella ospiterà destra, sinistra, centro. E restiamo sempre nell’attesa che la protesta abbia una sua logica. Epperò, la situazione continua a essere molto confusa, perché i politici che hanno perso posizioni tra Regionali e Nazionali, si aggrappano alle Amministrative per agguantare l’ultima poltrona utile a garantire loro visibilità. Oltre che potere. Insomma, si battono strenuamente per allontanare di un giorno, di una settimana, di un mese la fine, l’uscita di scena. Non è finita qui, ci rifaremo, promettono ai fedelissimi. Ma non si può sprecare l’occasione delle Amministrative, la voglia di rimboccarsi le maniche di tanta gente, per un pugno di euro a preferenza. Credo che ogni elettore, come ogni politico, abbia dei valori, sta a noi trovarli. Nel segreto dell’urna. Pensateci.