“Nel primo trimestre 2018 sono state liquidate 110.997 pensioni. L’importo medio dell’assegno risulta pari a 1.093 euro”. E’ quanto emerge dal monitoraggio Inps sui flussi di pensionamento.
L’Inps precisa che “mentre il 2017 è stato un anno in cui sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità per la pensione anticipata, sono rimasti immutati, rispetto al 2016, nel 2018 invece si conclude il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi.
La pensione di vecchiaia nel 2018 verrà infatti erogata al raggiungimento dell’età di 66 anni e 7 mesi sia per gli uomini che per le donne, arrivando quindi alla completa armonizzazione dei requisiti per tutti i lavoratori dipendenti privati ed i lavoratori autonomi”.
Per quanto riguarda invece la pensione anticipata, “per il 2018 non sono previsti cambiamenti nei requisiti per la generalità dei lavoratori, ma viene introdotta la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi, per i cosiddetti “lavoratori precoci” (12 mesi di contributi maturati entro il compimento dei 19 anni di età e in una determinata condizione di tutela stabilita dalla norma), nei limiti dei Fondi annualmentestanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti per l’accesso al beneficio entro il 1 marzo 2018. L’aumento dell’età necessaria per ottenere l’assegno sociale scattata nel 2018 (da 65 anni e sette mesi a 66 anni e sette mesi) spinge al crollo dei trattamenti liquidati nel primo trimestre dell’anno. Tra gennaio e marzo – si legge nelle tabelle del monitoraggio sui flussi di pensionamento pubblicato dall’Inps – sono stati liquidati 6.538 assegni sociali (a persone con più di 66 anni e sette mesi con redditi inferiori a 5.889 euro annui se single o vedovi e 11.778 se coniugati) con un calo del 35,3% sullo stesso periodo del 2017 (erano 10.108). Nell’intero 2017 sono stati liquidati oltre 77.000 assegni sociali”.