Il match fixing è un problema largamente diffuso tra i tennisti di livello medio e basso – a questo livelli “c’è un terreno fertile per le minacce all’integrità dello sport” – e ci sono criticità anche ai livelli alti, come nei Grand Slams e nei Tour, ma non c’ alcuna prova che attesti un problema diffuso tra i campioni.
La Tennis Integrity Unit, comunque, non ha provato in alcun modo a coprire gli scandali scommesse. E’ quanto emerge – informa l’Agimeg – da un report pubblicato dall’Independent Review Panel al termine di un’indagine che è durata due anni. In particolare, il panel ha ascoltato 3.200 giocatori, 464 dei quali hanno ammesso di aver saputo direttamente di incontri combinati. L’allarme sul tennis è altissimo, per il panel ogni giorno ci sono due o tre incontri combinati tra quelli della ITF: si è passati da 3 alert su match sospetti nel 2012 a 240 nel 2016. In generale il tennis è lo sport più a rischio: tra il 2009 e il 2017, è responsabile dell’83% delle segnalazioni per sospetta combine. Il panel ha quindi sottolineato che le indagini condotte nel corso dei Grand Slam sono sono rivelate “insufficienti”, e l’ATP ha bisogno di lunghe indagini per appurare i sospetti.