E dire che avere mille e passa candidati per le Amministrative di Messina non è una novità ma averne tanti che addirittura pretendono di esserlo anche come sindaco fa un po’ sensazione.
A riprova che a Messina non ci facciamo mancare nulla. Per carità, la democrazia vive di competizione ma c’è sfida e sfida; ambizione e arroganza. Oggi il messinese non sa più a cosa credere: se davvero Dino Bramanti è l’uomo che unisce il centrodestra o solo un dilettante allo sbaraglio visti i tanti scivoloni di inizio campagna elettorale: dalla stretta di mano con Cateno De Luca alla sceneggiata con l’impalpabile, Daniele Zuccarello.
Da Bramanti a Emilia Barrile, la presidente del Consiglio comunale uscente che non usa mezzi termini per rimandare al mittente gli ordini di ritornare tra le fila e di smetterla con il suo: “Io ballo da sola”. Per il momento la Barrile ha dimostrato di avere più attributi di Zuccarello e di fare marcia indietro non se ne parla. Quando si dice il sesto senso femminile. Dunque ricapitoliamo: i candidati a sindaco restano Renato Accorinti, Dino Bramanti, Antonio Saitta, Gaetano Sciacca, Cateno De Luca, Giuseppe Trischitta e appunto Emilia Barrile. Adesso tutti ballano e corrono da soli. Da soli o, come ha precisato qualche comunicatore di piazza, “liberi” di, da e fra ma con le debite eccezioni radicali (che loro rompono sempre le palle). Da soli oppure in ammucchiata rivista e corretta.