Messina al voto: Lega sì, Lega no. E ancora. Io sto con Bramanti ma pure con Saitta, Navarra e De Domenico. Io voto 5Stelle ma neppure Accorinti mi dispiace. E vogliamo parlare di quel Trischitta così impavido?
Ah, sì la verità, per così dire, la urla solo Cateno quando si scatena: ma come si fa a dire di no a quel viso d’angelo della Barrile… Stampa bellezza o cortigiana? Fate un po’ voi, certo è che tutti i candidati vanno bene ai nostri opinionisti, chissà come mai: pubblicità a pagamento, piaggeria, o semplicemente ignoranza? Niente al mondo è più difficile della franchezza e niente è più facile dell’adulazione, avrebbe detto Dostoevskij. A Messina si sostiene che non bisogna a tutti i costi bacchettare i potenti cialtroni, perché la città ha bisogno non solo di moniti, ma anche di speranza. Se da una parte c’è voglia di un cambiamento, come protesta verso una politica malata e parassitaria, dall’altra, colpa magari dell’attuale Giunta Accorinti, si auspica un ritorno al passato, per ridare stabilità a Palazzo Zanca. E così nelle prime uscite dei candidati hanno fatto capolino i volti della vecchia nomenclatura. Epperò, diciamolo a denti stretti: le cose non vanno bene. La corruzione e il degrado morale sono sotto gli occhi di tutti. La gente fa bene a protestare! Di fronte ai privilegi dei nostri onorevoli, milioni di persone, dopo una vita di lavoro, sono ricompensati – se sono fortunati – con ottocento euro al mese o poco più. Dopo cinque anni di amministrazione Accorinti, che prospettive di lavoro hanno i nostri giovani? Il cittadino dello Stretto ha bisogno di un segnale forte. Di onestà, innanzitutto. A tutti i livelli. Siamo stufi di sprechi, ruberie, prevaricazioni e immoralità. Non votate chi ha deluso la città, non votate chi vi ritiene solo degli utili idioti per i suoi scopi, non votate chi ha abusato del Consiglio comunale per drogare le regole. Dei falsi paladini, oggi a destra, domani a sinistra, nessuno sentirà nostalgia. Anzi.