L’importante è che il popolo ci creda, è il mantra, di Lega e M5S e del governo che si è insediato, per prendere voti alle elezioni europee della primavera 2019. Vediamo come si prendono voti, vendendo illusioni.
Occorre un governo politico dicevano Salvini e Di Maio, ma dimenticano i numeri: il 40% dei ministri dell’attuale governo non arriva dalla politica. E’ il governo più tecnico dal 1945. L’importante è che il popolo ci abbia creduto.
Occorre una flat tax, ovvero, una tassa unica, al 15% per rilanciare l’economia, proponeva Salvini. Con la tassa unica nessun Paese ha prodotto un aumento del PIL, cioè della ricchezza nazionale. L’importante è che il popolo ci abbia creduto.
Ora si propongono due aliquote di tassazione, che non sono la flat tax, come viene ripetuto da Salvini, ma l’importante è che il popolo ci creda.
Istituiremo il reddito di cittadinanza (legato all’essere cittadino), dichiarava Di Maio, per aiutare i cittadini in povertà e rilanciare il lavoro. Purtroppo, non esiste nessun reddito di cittadinanza ma un sussidio di disoccupazione, che si poteva protrarre per anni e che ora, invece, è limitato a due anni. L’importante è che il popolo ci abbia creduto.
Aboliremo la “Fornero” e il “Jobs Act”, dicevano Salvini e Di Maio, salvo che non c’è nessuna abolizione della “Fornero” e del “Jobs Act”, ma l’importante è che il popolo ci abbia creduto.
Rimanderemo a casa gli immigrati, tuonava Salvini. Si certo, purtroppo Salvini ha litigato con la Tunisia, che è uno dei pochi Paesi che accetta il rimpatrio, e ha come punto di riferimento il primo ministro ungherese Viktor Orban che, però, si oppone alle quote immigrati, cioè alla loro redistribuzione europea. L’importante è che il popolo ci abbia creduto e ci creda.
C’è un altro aspetto, fondamentale che Lega e M5S, non hanno affrontato: i costi. Tutte le promesse fatte, in campagna elettorale e quelle dell’attuale governo, hanno un costo. Chi paga? Non si sa. L’importante è che il popolo ci abbia creduto e ci creda.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato che andrà in sede europea a discutere del nostro debito pubblico. Insomma, andiamo a battere i pugni? L’importante è che il popolo ci creda.
Facciamo presente al prof. Conte che, in sostanza, il debito pubblico ce lo siamo creati da soli, prima della entrata in vigore dell’euro, e che diminuire il debito, come dichiara, aumentando il PIL, attraverso il taglio delle tasse o un aumento degli investimenti pubblici, non fa altro che aumentare il deficit, se non si interviene sulla riduzione sostanziale della spesa, che non si ottiene con il fumo del taglio alle pensioni d’oro, come sentiamo ripetere freneticamente da Di Maio; ma l’importante è che il popolo ci creda.
Dice Andrea Scanzi, giornalista di simpatie grilline, che questo è un governo “Frankestein“. Prendiamo atto, però, che il film horror Frankestein ha avuto successo. Appunto.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc