Avevano allestito, dinanzi a un supermercato cittadino, una postazione provvista di materiale propagandistico intestato ad un’associazione no profit milanese e richiedevano offerte in denaro con il nobile fine, a loro dire, di acquistare un’autombulanza.
Per rendere più credibile il loro ruolo di benefattori, si erano vestiti con l’abbigliamento di colore arancione tipico dei soccorritori medico-sanitari, con cartellino identificativo recante il logo della ONLUS completo di foto e nominativo; erano inoltre provvisti, per la rendicontazione delle offerte, di timbri e blocchetti di ricevute.
Nel caso di specie, i “volontari” si premuravano di consegnare una busta per lettere (recante anch’essa i riferimenti dell’associazione) agli avventori del supermercato, esortandoli a restituirla “carica” di oblazioni liberali, ciò in virtù della destinazione benefica delle somme.
Un cittadino, realmente e attivamente impegnato nel volontariato, insospettito dall’inusuale atteggiamento di tali volontari e dalle modalità di raccolta delle offerte, effettuava una segnalazione al numero di pubblica utilità “117; la Sala Operativa della Guardia di Finanza di Parma dirottava così sul posto una pattuglia nel frattempo impegnata nella quotidiana attività di controllo del territorio, che coglieva sul fatto tre persone, una delle quali minorenne.
Dai primi accertamenti emergeva che due dei presunti volontari erano gravati da numerosi precedenti penali e che l’associazione non era presente nei registri regionali tenuti dall’Agenzia delle Entrate, nei quali tutte le associazioni che si qualificano ONLUS hanno l’obbligo di iscriversi, e non risultava essere inserita nei registri provinciali delle associazioni di volontariato.
Nel frattempo, in virtù di una seconda segnalazione effettuata al “117”, un’altra pattuglia della Guardia di Finanza raggiungeva lo spazio antistante a un altro supermercato della città, dove tre ulteriori presunti volontari della medesima associazione erano intenti alla raccolta di offerte con analoghe modalità.
Alla luce della dettagliata segnalazione del cittadino e degli elementi di riscontro raccolti, i finanzieri hanno proceduto a denunciare alla Procura della Repubblica di Parma, per il reato di truffa, i cinque individui ed a sequestrare tutto il materiale recante loghi e riferimenti dell’associazione nonché i proventi frutto della raccolta fondi effettuata nell’arco della giornata, per una somma di 400 euro.
Il minore, invece, è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. Nel contempo sono state avviate le attività investigative atte a ricostruire l’effettiva attività della ONLUS, che sembrerebbe operare sul territorio nazionale da circa due anni.
E’ bene ricordare che l’uso nella denominazione e in qualsivoglia segno distintivo o comunicazione rivolta al pubblico delle parole «organizzazione non lucrativa di utilità sociale», ovvero di altre parole o locuzioni idonee a trarre in inganno, è vietato a soggetti non regolarmente iscritti all’Anagrafe delle ONLUS tenuta dall’Agenzia delle Entrate ovvero iscritti nei registri provinciali delle associazioni di volontariato. Inoltre, a suo tempo, l’Agenzia per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale ha fornito alcune indicazioni e criteri nelle operazioni di raccolta fondi, cui le ONLUS sono chiamate ad attenersi per garantire trasparenza e correttezza nei confronti dei donatori.
In particolare, tra l’altro, nel caso di donazione attraverso denaro contante, la raccolta deve essere effettuata esclusivamente attraverso bollettari madre-figlia, numerati progressivamente, i quali devono recare gli estremi identificativi dell’ente non profit che effettua la raccolta, una sintetica indicazione delle finalità della raccolta, gli estremi identificativi dell’incaricato che riceve la donazione e gli estremi identificativi del soggetto che effettua la donazione.
L’operazione condotta conferma l’importante ruolo della Guardia di Finanza quale presidio di legalità, a salvaguardia anche delle tantissime associazioni non profit che operano regolarmente sul territorio nazionale, con spirito di sacrificio e abnegazione, a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.