Un innovativo intervento di “litotripsia intra-coronarica” è stato eseguito, per la prima volta a Messina, al Policlinico universitario “G. Martino” dal prof. Giuseppe Andò (UOC di Cardiologia con UTIC – UOS di Emodinamica).
La paziente, una donna straniera che si trovava in vacanza in Sicilia, era affetta da un infarto miocardico acuto, a causa di una sottostante gravissima coronaropatia ostruttiva calcifica multivasale.
La litoplastica coronarica è una tecnica introdotta nella pratica clinica solo da pochi mesi, che permette di dilatare le stenosi coronariche calcifiche con un palloncino che, emettendo ultrasuoni, genera onde d’urto. In questo modo vengono frantumate le calcificazioni coronariche e si ottiene un sufficiente aumento del lume del vaso, propedeutico all’impianto degli stent.
La litoplastica si pone come alternativa alla aterectomia rotazionale, tecnica utilizzata al Policlinico già da alcuni anni per trattare le stenosi coronariche calcifiche, ma molto più complessa.