La seconda edizione del Festival di Bioetica, organizzato dall’Istituto Italiano di Bioetica, si è svolta a Santa Margherita Ligure il 27 e 28 agosto, in collaborazione con il Comune. Sedi della due giorni, la storica e meravigliosa Villa Durazzo e piazza Caprera per l’Agorà serale, di fronte al secentesco Santuario di Nostra Signora della Rosa.
Il Festival è patrocinato da: Comitato Nazionale per la Bioetica, Regione Liguria, Comune di Genova e Città Metropolitana, Unesco Chair in Bioethics, Biogem, dall’Università di Genova, Ecoistituto ReGe, Soroptimist, Fidapa Genova, Istituto di Tecnologie Avanzate, OMCeOGE. Accanto a settanta prestigiosi relatori, che si sono alternati nelle due giornate, fra cui Paolo Isotta, Edoardo Boncinelli e Ivano Malcotti, l’istituto Italiano di Bioetica ha invitato il poeta Roberto Malini, i cui versi sono vicini ai valori fondamentali della bioetica, a partire dall’idea di una società rispettosa delle differenze, in grado di garantire a ognuno la libera espressione del proprio essere, della propria vita, del proprio lavoro in conformità con la propria visione del bene.
Una società i cui soggetti sono i cittadini responsabili che, con le loro scelte, possono generare e sviluppare benessere e felicità contribuendo a ridurre le disuguaglianze ingiuste anche a livello globale. L’edizione 2018 – Anno Internazionale della Felicità – ha avuto come tema proprio la felicità. L’autore ha dato vita, insieme alla sorella poetessa Daniela Malini, alla lettura di alcune poesie tratte dalla sua recente raccolta “Il ciliegio che sopravvisse alla bomba” e all’inedita “Ponte Morandi”, dedicata alla tragedia che ha colpito la città di Genova il 14 agosto scorso. “Attraverso la poesia,” ha detto Roberto Malini presentando la lettura, “Daniela e io parleremo della felicità quando si spezza e da invisibile diventa chiara di fronte ai nostri occhi, testimoni della perdita.
Allora vediamo che la felicità non è un’astrazione, ma sono i nostri bambini, le nostre famiglie, i momenti preziosi della nostra vita. Quando accade una catastrofe come quella di Genova, possiamo esserne spettatori oppure impegnarci per ricostruire la felicità di chi è sopravvissuto e di chi è ancora in pericolo, trasformandoci in difensori della felicità, che equivale a essere difensori della vita”. Alternandosi al microfono, i due poeti hanno emozionato il numeroso pubblico presente, che li ha applauditi con grande calore.
Un clima di amicizia e solidarietà reciproca che è rimasto ben vivo anche durante la successiva assegnazione del Premio Bioetica, che è andato alla Fondazione Veronesi ed è stato consegnato nelle mani del presidente Paolo Veronesi dalla prof.ssa Luisella Battaglia, membro del Comitato nazionale di bioetica del Consiglio dei ministri.
Steed Gamero