La vicenda della chiusura delle scuole presenta aspetti politici rilevanti. È importante che si sia posto con forza il problema che non riguarda solo Messina e che è noto da tempo per le denunce ripetute di dirigenti scolastici, forze politiche e sindacali.
Accogliamo favorevolmente l’istituzione di un tavolo regionale sull’edilizia scolastica e sulla sicurezza. Ma rileviamo che l’intera inerzia di anni delle istituzioni è stata scaricata sull’utenza, studenti alle prese con le verifiche del debito formativo e dirigenti e docenti che dovevano avviare l’anno scolastico. Ci domandiamo se fosse necessario porre la questione in questi termini.
Una politica che rifiuta le responsabilità collettive e che giunge ad azioni eclatanti e dannose per la cittadinanza può servire a risolvere i problemi? Lo vedremo probabilmente, ma ora bisogna garantire l’anno scolastico e soluzioni come le turnazioni o la chiusura per mancanza di certificazione sono improponibili. Rischierebbe di essere semplicemente una comprensibile rinuncia ad assumersi responsabilità che soggettivamente non spettano, ma oggettivamente sono in capo al Sindaco di Messina.
Ci domandiamo quale siano le vere intenzioni: sollevare le questioni provocatoriamente o rinunciare ad amministrare? Chi si candida ad amministrare una città non può essere un cittadino indignato deve pensare di avere le soluzioni per i problemi.
Paralizzare una città o un paese perché sono stati male amministrati non può diventare la cifra della politica messinese ed italiana. Se si vogliono seriamente affrontare i problemi siamo disponibili a collaborare sull’edilizia scolastica, ma anche sui servizi, sul tempo pieno, sulle mense e sui trasporti. Ma se si vuole esaltare se stessi scaricando i problemi sulla città non possiamo restare indifferenti.
Pertanto siamo impegnati ad aprire una discussione, invitando le altre forze politiche cittadine al confronto ed alla costruzione di una proposta. Chi ha vinto le elezioni ha l’onere di governare.
Gruppo Scuola
Articolo UNO MDP