Nell’Isola le lezioni riprendono peggio di come erano terminate. Nonostante sia triplicato il numero di certificazioni di alunni con disabilità, l’organico dei posti in deroga continua a rimanere un terzo di quello complessivamente attivato, almeno fino a quando non si pronuncerà il Tar sul ricorso gratuito patrocinato da Anief, mentre i docenti di sostegno assunti in ruolo rappresentano solo un decimo di quel 4,2% autorizzato alla regione rispetto a quello nazionale. La recente ordinanza del Consiglio di Stato sull’incostituzionalità del concorso straordinario per abilitati della secondaria mette poi a rischio le domande presentate dai 6.340 docenti precari cge, una parte dei quali ancora aspettano la nomina delle commissioni. Infine, a tre anni dal bando è stato assunto soltanto un vincitore su cinque del concorso 2016 per infanzia e primaria.
Gli studenti delle Sicilia tornano sui banchi. Quando tra una settimana suonerà la prima campanella, anche prima nelle scuole che hanno deliberato gli anticipi, ci sarà poco da stare allegri. Ad iniziare dagli alunni con disabilità. Perché se nell’anno scolastico 2016/17 abbiamo avuto un aumento di 724 certificazioni in più sul sostegno, a fronte di 4.872 posti in deroga, per il nuovo anno scolastico in numeri crescono: sono infatti 2.447 le iscrizioni in più e 6.828 i posti in deroga, a fronte di un organico complessivo di 18.334 cattedre.
Dinanzi a questo quadro è chiaro che il problema del mancato diritto allo studio rimane totalmente in piedi. Per questo è stato presentato dagli avvocati Ganci e Miceli dell’Anief, che hanno chiesto all’Usr Sicilia il numero delle certificazioni ufficiali tra il 2012 e 2017, dei posti attivati e dei ricorsi persi in tribunale. A tal proposito, sono state diverse le famiglie che si sono rivolte al patrocinio gratuito offerto dall’Anief per ottenere l’attivazione di posti in deroga che sono negati ma che dovrebbero essere dati in ruolo: solo lo scorso anno, il giovane sindacato ha vinto oltre 100 cause di questo tipo, in pratica tre a settimana, molte delle quali proprio in Sicilia.
Continua, nel frattempo, l‘odissea per i docenti vincitori degli ultimi concorsi a cattedra della scuola dell’infanzia e primaria, perchè a fronte dei 1.538 posti banditi, dopo il secondo anno di immissioni in ruolo si è arrivatoi ad assumere la miseria di 342 vincitori. E questo sempre per via dei posti sottratti dalla mobilità straordinaria e dallo scorrimento al 50% del doppio canale, nonostante il numero degli stessi vincitori siano stati inferiori a quello dei 1.538 posti messi a bando. A questo punto, è chiaro che se entro un anno non si troveranno le 4 cattedre su 5 scomparse, tali docenti vincitori si ritroveranno con un pugno di mosche in mano e dovranno rivolgersi al tribunale, se vorranno ai legali Anief, per risolvere il problema.
Infine, ci sono da prendere in considerazione gli strascichi dell’ordinanza n. 5233/2018 del 29 agosto, emessa dal Consiglio di Stato, che ha optato per la remissione alla Corte Costituzionale sulla decisione del Governo Renzi di limitare, con il decreto legislativo 59/2017,l’accesso al concorso riservato della scuola secondaria solo ad alcune categorie di abilitati all’insegnamento: quella decisione, infatti, potrebbe colpire anche i 6.340 candidati che hanno presentato domanda di partecipazione al concorso straordinario in Sicilia. Dove, a differenza delle altre regioni, si sono registrati incredibili ritardi nell’insediamento delle commissioni, tanto che di recente l’Ufficio Scolastico Regionale ha riaperto in termini per formarle.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che “per ovviare a questo problema, anche a livello nazionale, il nostro sindacato ha ribadito la necessità di riaprire le graduatorie ad esaurimento a tutto il personale abilitato, con un appello pubblico rivolto anche ai deputati di maggioranza e opposizione siciliani”.