Signor Ministro,
a proposito del sequestro preventivo dei fondi della Lega, disposto dal tribunale di Genova, per una presunta truffa che sarebbe stata perpetrata nei confronti dello Stato da Umberto Bossi (e altri), allora segretario della Lega Nord, abbiamo sentito alcune Sue dichiarazioni che ci hanno lasciato perplessi.
Come può leggere, abbiamo usato un aggettivo e il condizionale, perché riteniamo ogni cittadino innocente fino a sentenza definitiva, come dispone la nostra Costituzione; disposizione che riteniamo troverà la Sua adesione, tant’è che Lei ha candidato Umberto Bossi alle ultime elezioni e, oggi, eletto, siede in Parlamento, come senatore della Repubblica Italiana.
Per inciso, ricordiamo che Umberto Bossi è stato condannato, in primo grado, lo scorso anno dal Tribunale di Milano perchè avrebbe usato i soldi del partito per usi privati. Altro aspetto, invece, è la condanna, in primo grado, del tribunale di Genova, per presunte false rendicontazioni al Parlamento. Comunque, il senatore Bossi è da ritenersi innocente fino a prova definitiva del contrario.
“E’ una vicenda del passato”, “un processo che riguarda fatti di 8-9-10-11 anni fa”, “i processi alla storia non mi affascinano”, “abbiamo gli italiani con noi”, Lei ha dichiarato.
Sorge spontanea una domanda: i reati del passato non sono più tali? Si autoeliminano o autoprescrivono? I reati di 10 anni fa sono storia?
Vorremmo ricordarLe che alle ultime elezioni politiche la Lega ha ottenuto il 17% dei voti espressi dai cittadini, il che vuol dire che l’altro 83% non è con la Lega, se, poi, vogliamo attenerci alle previsioni elettorali, la Lega è al 32%, il che significa che l’altro 58% è da una altra parte. Insomma, evocare che una parte dei cittadini è con la Lega, in risposta alle sentenze dei magistrati, che senso ha? Si ha comunque ragione perché si rappresenta una parte della popolazione?
L’invito ai magistrati di Genova ad occuparsi della tragedia del ponte crollato, cosa significa? Che devono accantonare le indagini sui 49 milioni? Tra l’altro del ponte crollato se ne occupa la procura, quindi si è nella fase delle indagini, invece, per i 49 milioni c’è stata una sentenza: sono due aspetti della attività dei magistrati completamente diversi.
Nell’augurare che le vicende giudiziarie si chiariscano quanto prima, cogliamo l’occasione per augurarLe buon lavoro.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc