Al di là della propaganda e delle complicità mediatiche, qual è il reale atteggiamento del governo e delle amministrazioni locali nei confronti della povertà? È una politica di repressione e persecuzione.
Le persone senzatettto sono costrette a migrare da un ricovero all’altro, perché il tempo di permanenza in ognuno di essi è sempre più breve: una settimana, quindici giorni, un mese nei casi più fortunati. Come si può pensare che si possa uscire da una condizione di privazioni ed emarginazione, con queste regole? Un numero crescente di persone fruga nella spazzatura o fra i rifiuti lasciati dai commercianti dei mercati all’aperto.
Per non parlare dell’operato delle forze dell’ordine nei confronti delle persone indigenti, sottoposte a continui controlli, trattate senza alcun garbo, costrette a svegliarsi e allontanarsi da ogni ricovero di fortuna nel primissimo mattino. Degli sgomberi non vuole parlare né scrivere più nessuno, eppure si susseguono a un ritmo spietato e riguardano anche donne, bambini, malati e disabili.
Le procedure nei loro confronti sono ostli, finalizzate a impedire la permanenza in un riparo di emergenza, senza alcuna attenzione socio-sanitaria. Anche questa settimana gli sgomberi sono stati tanti. Ne citiamo alcuni: Bolzano; Torino; Milano, via Schievano; Cologno Monzese (Milano); Fara Olivana (Bergamo); Cairate (Varese); Vicenza; Civitanova Marche; pineta di Avezzano (L’Aquila); Roma, ex Casilino.
Roberto Malini