ROMA – SPAL: L’ANALISI IRRIVERENTE DI DIEGO COSTA

Ho seguito per Repubblica.it, la diretta di Roma-Spal. Dico la verità: in avvio, la facilità con cui la Roma trovava l’approccio all’area di rigore, e la difficoltà nel ripartire della Spal, mi ha fatto pensare che non ci sarebbe stato scampo per gli emiliani. Ma Semplici, una volta di più, si è dimostrato stratega formidabile…

In difesa, ha lasciato le fasce all’avversario, per munire centralmente gli spazi, e dire che i difensori erano contati. La Roma quindi trovava sbocco fino sul fondo, ma sui cross, disco rosso. Col passare dei minuti, la squadra ospite ha guadagnato metri, e campo, ma ancora non cercava troppo la profondità, preferendo rimanere compatta. Insomma, era andata in campo per il pareggio.
Però… Però ha trovato la parte scoperta, ha aspettato con sapiente cura il momento. Lazzari si è infilato come burro tra la mancanza di mestiere di Luca Pellegrini e la debolezza difensiva di Marcano. La spinta c’è stata, dare o non dare il rigore – lo abbiamo visto su altri campi – è soggettivo. Pairetto non ha avuto dubbi, Petagna ha fatto il suo.
Il gol ha cambiato tutto. Ha dato fiducia alla strategia ferrarese, la strada scelta era giusta. Sono cresciuti tutti: Valdifiori, per esempio. Valoti e Missiroli, soprattutto il secondo, troppo poco reclamizzato rispetto al gran lavoro che fa. Lazzari è sicurezza, Cionek uno che se ha morale fa grandi cose, mi ha però più di tutti colpito Costa. Scelta indovinatissima, perchè ha la rapidità di Under e di Florenzi. Poteva finire preso in mezzo, è accaduto il contrario. Ha saputo “galleggiare” tra l’uno e l’altro, il primo dopo un buon avvio è andato spegnendosi, il secondo non ha mai trovato l’incisività che ne ha fatto le fortune. Non per demerito, ma per merito dell’ex Chievo.
Col passare dei minuti la consapevolezza è cresciuta, dopo il meritato gol di Bonifazi (imbarazzante Dzeko), la Roma ha attaccato per dovere ma è andata più vicino la Spal al clamoroso 0 a 3 che la Roma a un eventuale 1 a 2.
In un match elementare da leggere, due sciocchezze uguali ed opposte, di due bocciati per essere andati fuori tema. Il primo: Milinkovic Savic. La faccia di Semplici era tutta un programma. Una follia, reazione spropositata, di uno che non ha capito il contesto. Brava la Spal a non scomporsi. La seconda… scusi, Pastore, evidentemente abituato alla moda parigina… Mi sarebbe piaciuto essere un suo compagno di squadra, quando si è fermato lasciando il campo alla ripartenza avversaria, per dirle due o tre cose, prima della doccia. O per chiuderle il rubinetto dell’acqua calda, di botto!
Ecco, ho detto tutto. Di Francesco ha le sue belle gatte da pelare, risultato strameritato per una Spal essenziale, umile, concentrata. In una parola: squadra!

Diego Costa