Petrucci e i commissari tecnici stonati: non c’è pace tra gli ulivi è una storia sociale in cui la lotta del singolo contro una collettività conformista e pavida, asociale e individualista, prospetta l’unica soluzione possibile contro l’ingiustizia e l’odio, il sopruso e l’egoismo: io voto per la libertà d’espressione!
Ammetto di aver provato un senso di stordimento nel leggere in questi giorni certe notizie sui media che riguardano il movimento nazionale della pallacanestro. Polemiche su mancato utilizzo di una giocatrice – Raffaella Masciadri – e la poca sensibilità del coach Marco Crespi nel non concederle l’ultima passerella in magli azzurra. L’ho riletta più volte la notizia: è sublime!
Eppure, dovrebbero essere giorni di festa per il numero uno della federbasket italiana, Gianni Petrucci, data la sofferta qualificazione della nazionale femminile agli Europei 2019 e l’inizio del raduno della nazionale maschile, che si appresta, nel prossimo week end, a disputare le due sfide che potrebbero farci staccare il pass per i campionati mondiali che si svolgeranno in Cina: dal 31 agosto al 15 settembre 2019. Come spesso accade ultimamente, però, il basket italico il culmine di popolarità sui media lo raggiunge non con un trofeo in mano, ma con una polemica.
Ci ha pensato l’ex capitana azzurra Stefania Passaro che ha scritto al Presidente Petrucci per chiedere di spiegare l’esclusione di Raffaella Masciadri nell’ultima partita con l’Italbasket in rosa da parte dello stonato coach Crespi.
E’ bene però dire che lo stesso allenatore aveva messo subito le mani avanti già dalla conferenza stampa nel dopo gara dichiarando “non mi sembrava rispettoso darle un contentino”. Ma ciò non è bastato per frenare l’onda d’urto mediatica che la lettera della Passaro ha scatenato.
Non vorremmo che a Roma, in via Vitorchiano, vi sia qualche virus che si sta diffondendo rapidamente perchè a noi sembra che anche il coach della Nazionale maschile, Meo Sacchetti, si sia dimenticato di convocare non un giocatore, ma diversi atleti di livello e che addirittura qualcuno ha fatto la storia del tiro da tre nel NBA. Strana la vita: su certi appuntamenti come Olimpiadi e mondiali, siamo in ritardo e nessuno paga per questo, ma poi ci sono delle cose che aprono il cuore. Una maglia azzurra non necessariamente è un lusso: può essere, anzi lo è sempre, il prezzo di una passione.
Sono convinto che in Federazione ci sia gente che non ha mai fatto un po’ di sport altrimenti certi dettagli non sfuggirebbero.
Difatti scorrendo il comunicato stampa della fip del 19-11-2018, http://fip.it/news.aspx?IDNews=11657, ci si può facilmente rendere conto che dalla lista stilata dal CT Sacchetti mancano atleti del calibro di Belinelli, Gallinari, Datome, Melli, per finire al neo italiano Brooks.
Povero Petrucci adesso tutti i suoi detrattori – radiobasket dice che ne ha molti – a scrivere lettere aperte contro Sacchetti colpevole come Crespi di aver lasciato, in giro per il mondo, il fior fiore dei giocatori e magari lo accuseranno di averlo fatto per favorire il figlio. Ma chi l’ha detto che il basket italico è in crisi? Assistiamo a organismi interni di rappresentanza, rivendicazione e, se è necessario, lotta. Dura e senza paura. Ma di medaglie o trofei, nisba!
Calma, stiamo scherzando, ridere è utile a sdrammatizzare, fa bene, ma farsi ridere dietro fa male.
La scelta di coach Crespi di non concedere la passerella finale a un’icona come la Masciadri è di cattivo gusto: sta facendo discutere l’Europa cestistica tutta, ma noi riteniamo che ancor più imbarazzante non convocare gli atleti impegnati nell’olimpo NBA e nell’Eurolega, dopo tutte le dichiarazioni di Petrucci a sostegno della FIBA. “Solo se l’Eurolega farà un passo indietro. Non è possibile per la Fiba: rappresenta l’istituzione”.
Comincia insomma una gran bella partita, al momento senza i big ma con uno scopo per niente criptato: evitare che i nostri talenti si consumino. Prima o poi andremo all’Olimpiade e allora sì che spezzeremo le reni alla Grecia…
Per rimettermi dallo stordimento, sono andato a rivedere non solo le giocate della Masciadri ma anche quelle degli italiani lasciati a riposo da Sacchetti. Tutto questo mi ha fatto bene alla salute: a parte ogni considerazione sull’improprio uso della maglia azzurra, propongo la riabilitazione di Crespi.
In attesa di tornare ai valori, meglio pensare ai problemi quotidiani del nostro basket: quante società sono costrette dai costi, per parametri, tasse e gare, ad alzare bandiera bianca? Va be’ che ricoprono un ruolo secondario, movimento di base, ma è forse grazie ai loro sacrifici che poi ci permettiamo Sky e viaggi inclusi. Bene o male è sempre Italia!
Ciuff…e…Tino