Uscire dall’Allianz Stadium con zero punti poteva essere preventivatile, ma non far sporcare completamente i guanti a Szczęsny non era ipotizzabile neanche dal tifoso più pessimista…
I giallorossi annichiliti nel gioco (quinta sconfitta stagionale), hanno fatto da vittima sacrificale a una Juventus sempre più schiaccia sassi, che ha lasciato per strada solo due punti fino a ora.
Di Francesco si presenta con un 3-5-2 dovrebbe limitare il gioco sulle fasce dei bianconeri, fonte primaria in cui si abbevera Allegri. Ma il piano funziona poco e niente.
Da sinistra che la Juventus sfonda più volte: Alex Sandro, Matuidi, Cristiano danno un dinamismo vorticoso.
È proprio il brasiliano ad andare vicino al gol tre volte in 20 minuti: in due occasioni Olsen si supera, in un’altra un tiro ravvicinato è ribattuto dalla difesa.
La differenza di ritmo è evidente: sulle punte giallorosse cade sempre la mannaia degli anticipi dei centrali bianconeri, in primis di Bonucci. Se da un lato la Juve mette nel pallottoliere calci d’angolo su calci d’angolo, dall’altro la Roma fatica a uscire.
Il portiere svedese, in super serata, resiste ai tentativi portoghesi, ma capitola di fronte allo strapotere croato: su un cross dolce di De Sciglio, Mandzukic si esibisce nella specialità dell’anno.
Mario anche stavolta stravince il duello aereo con il povero Santon e fa 1-0.
Nella seconda frazione di gioco Cristiano continua il suo duello contro Olsen: lo svedese gliele prende tutte, di testa e di piede, da vicino e da lontano.
Allegri ha già detto che in una delle prossime due, tra Atalanta e Samp, gli darà un po’ di tregua, forse necessaria. Anche se lo strappo nel recupero per il cross tramutato in rete da Douglas Costa e annullato dal Var certifica la necessità di averlo sempre e comunque in mezzo alle difese avversarie.
La Roma nonostante l’ingresso di Kluivert e del redivivo Dzeko non produce nulla, se non un flebile colpo di testa di Cristante su cui Szczęsny regala qualche scatto ai fotografi.
La Juve festeggia nel migliore dei modi il suo Natale, affermando uno strapotere fisico e mentale sul suolo italico, la Roma, in uno stato di totale depressione (decimo posto in classifica), non può che appellarsi alla benevolenza di Babbo Natale in vista della gara casalinga del 26 dicembre con il Sassuolo.
Claudio Andò