Il fenomeno migratorio è anche studio sulle emergenze sociali e occupazionali e quindi sviluppo della cooperazione Dusty che ha già attivato un progetto concreto di assistenza per “gli ultimi” della società, dando un’opportunità lavorativa a 15 stranieri e italiani in stato di difficoltà economica e sociale, che ha chiamato “Angeli dell’Ambiente per Catania”, promuove ulteriormente l’inclusione sociale e il valore della diversità coinvolgendo adesso, la Comunità di Sant’Egidio di Catania.
Il progetto sarà illustrato mercoledì 23 gennaio alle ore 10.00 in Piazza Dante a Catania, dall’ideatrice e promotrice Rossella Pezzino de Geronimo amministratore unico Dusty, insieme a Emiliano Abramo responsabile regionale Comunità di Sant’Egidio. Saranno presentil’assessore all’Ecologia e all’Ambiente Fabio Cantarella in rappresentanza del Comune di Catania, e Salvatrice Rizzo direttore Cpi di Catania.
“Il fine dell’inclusione sociale e l’avviamento al lavoro, è l’inserimento di ogni singola persona all’interno della società–spiega Rossella Pezzino de Geronimo, amministratore unico Dusty – per questo stiamo implementando il progettoavviato lo scorso novembre, includendo altri operatori. La Comunità di Sant’Egidio– precisa –con le attività di integrazione sociale per i migranti e i richiedenti asilo apolitico, incarna perfettamente gli ideali Dusty”.
Ai 15 “Angeli” inseriti lo scorso novembre dalla Dustynel servizio di raccolta dei rifiutisu intermediazione del missionario vincenziano napoletano Padre Sirica(direttore della Locanda del Samaritano) con cui il progetto è stato avviato e grazie al supporto del Centro per l’Impiego di Catania, ora se ne aggiungono altri 15 che hanno trovato nell’accoglienza della Comunità di Sant’Egidio di Catania, la loro nuova “casa”.
Sonogiovani di età compresa tra i 20 e i 38 anni provenienti da Nigeria, Gambia, Sierra Leone, Mali. Ed anche 4 catanesi “doc” senzatetto, che da martedì 15 gennaio, dopoesser stati sottoposti alle visite mediche che hanno accertato l’ottimale stato di salute e abilità al lavoro, hanno iniziato il tirocinio formativo.
È noto l’impegno della Comunità di Sant’Egidio nel fronteggiare le difficoltà della vita quotidiana, come la raccolta di generi alimentari ad esempio, fornendo un pasto e dei beni necessari per la vita, o dando un sostegno per chi vive per strada.
“Siamo fermamente convinti– conclude la Pezzino – che lavorare per una società inclusiva e aiutare gli “ultimi”, significhi migliorare la qualità della vita di tutti, investendo concretamente nella società”.