Il grande caldo spinge le ultime partenze di giugno e fa salire a 6,8 milioni gli italiani che hanno scelto di anticipare le vacanze nel primo mese dell’estate. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ nel weekend che inaugura tradizionalmente la stagione turistica dalla quale si evidenzia tuttavia che quest’anno si registra un leggero calo dell’8% rispetto allo scorso anno anche a causa del maltempo di maggio che ha ritardato le prenotazioni.
L’Italia resta di gran lunga la destinazione preferita che – sottolinea la Coldiretti – è scelta come meta dal 86% ed è sempre il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10 (70%), anche se in molti casi in combinazione con le città d’arte, la montagna, i parchi e la campagna soprattutto ad inizio e fine stagione.
La maggioranza degli italiani in viaggio – riferisce la Coldiretti – ha scelto di alloggiare in case di proprietà, di parenti e amici o in affitto ma nella classifica delle preferenze ci sono nell’ordine anche alberghi, bed and breakfast, villaggi turistici e gli agriturismi che fanno segnare un aumento del 3% rispetto allo scorso anno anche grazie alla qualificazione e diversificazione dell’offerta ma anche all’ottimo rapporto tra prezzi/qualità. Per scegliere l’agriturismo giusto il consiglio – sottolinea la Coldiretti – è quello di rivolgersi su internet a siti come www.campagnamica.it o di scaricare la nuova App di Campagna Amica.
Con l’estate si mette in moto la stagione estiva dell’intera filiera turistica che – sottolinea la Coldiretti – contemplate le imprese che si occupano di alloggio e ristorazione, le agenzie di viaggio e i tour operator ma anche altri settori che integrano e supportano quelli principali (come, ad esempio, i trasporti o le attività ricreative e di intrattenimento) e si compone di 612mila imprese con oltre 700 mila unità locali. Essa rappresenta – conclude la Coldiretti – il 10,1% del sistema produttivo nazionale, superando il settore manifatturiero. Elevata l’incidenza dell’occupazione: con 2,7 milioni di lavoratori, al turismo si deve il 12,6% dell’occupazione nazionale secondo elaborazioni dati Unioncamere.