Gentilissimo Direttore,
Premesso che sono un Suo assiduo lettore e trovo i suoi approfondimenti molto interessanti e ricchi di contenuti e anche ironici specialmente quelli che riguardano la pallacanestro sia nazionale che siciliana.
A tal proposito venendo dall’ambiente arbitrale mi pregio inviarLe alcune mie considerazione in merito all’ultima decisione assunta dagli organi centrali presieduti dal Presidente Petrucci con la nomina del Presidente Tedeschi quale presidente del Comitato italiano arbitri che qualora fossero di Suo interesse può anche utilizzare per la pubblicazione.
Un’organizzazione che gestisce uno degli sport professionisti e tra l’altro con un seguito importante di interessi sia di pubblico che economici deve avere una fortissima credibilità.
I nostri ordinamenti legislativi nazionali demandano al Coni e per esso alle federazioni sportive nazionali la gestione e la promozione dello Sport.
In quest’ottica la pallacanestro, che tra l’altro è notorio sia nell’ambito del professionismo, è gestita dalla Federazione Italiana Pallacanestro la quale deve garantire sia l’organizzazione che la gestione dei campionati.
Basta leggere, non solo quella da Lei egregiamente diretta, ma altre testate e le loro pagine social che i feedback che si riscontrano sono eccessivamente critici sia nella gestione che nel gradimento dei vertici federali e taluni commenti sfociano nel giustizialismo e anche negli insulti personali modalità che con l’uso sfrenato dei social è diventata all’ordine del giorno.
Senza andare troppo lontano nel tempo la nostra federazione nel 2011 è stata investita da uno scandalo giudiziario che ha travolto, un settore cruciale per la credibilità di un movimento, cioè quello arbitrale.
Già la nostra cultura sportiva ci porta sempre a giustificare gli insuccessi sportivi grazie all’intervento di un non precisato “sistema” che tramite la classe arbitrale decide i risultati sportivi, come non ricordare a tal proposito la seguitissima e di successo trasmissione televisiva del lunedì “il processo del lunedi”.
Dopo baskettopoli e le vicenda giudiziaria della Mens sana Siena una governance con buoni anticorpi doveva generare una serie di scelte politiche drastiche che mettevano un punto e ridavano credibilità all’intero sistema.
Purtroppo a mio avviso, nonostante nell’articolo dal titolo “Chapeau Gianni Petrucci!” nel quale si dava enfasi e si riconoscevano meriti politici al Presidente Petrucci tra l’altro per la nomina del Dott.Tedeschi quale presidente del Comitato italiano arbitri, scelta perpetrata dopo diversi anni (circa sei) sembra essere in continuazione con il passato.
Se per un verso è vero che il dott. Tedeschi si è avvicinato al basket nel dopo baskettopoli e nel suo bagaglio sportivo si porta dietro una discreta carriera arbitrale dirigenziale nel mondo del calcio è pur vero che la gran parte della struttura che l’affiancherà in questo Suo mandato ha vissuto con posizioni di rilievo il periodo nero per gli arbitri italiani di pallacanestro.
A titolo d’esempio molto poco esplicativo chiacchierando tra amici ci si chiede??
Come sarà la coesistenza tra l’ex presidente del CIA Tola che dovrebbe affiancare il presidente Tedeschi e il fischietto siciliano che è stato il capoterna nella gara sette dell’ultima finale scudetto con tanto d’intervista su Eurosport?
Oppure si continuerà a far trascorrere le domeniche sulle spiagge di Capo d’Orlando a Luigi Lamonica tenendo dentro le liste altre arbitri che fischiano l’Eurolega nonostante i rimbrotti del Presidente Petrucci alla Virtus Bologna che ha scelto le competizioni non FIBA nonostante avesse vinto la Champions organizzata dalla FIBA grazie a una wild card?
Oppure si continuerà a non dare valutazioni numeriche alle prestazioni degli arbitri lasciando che l’organo tecnico decida sulle graduatorie di merito che magari portano alla retrocessione di arbitri che erano stati ritenuti idonei ad arbitrare i Playoff del secondo campionato nazionale? Oppure…… ma non vorrei continuare a tediarLa con altre aspetti di natura gestionale del mondo arbitrale che tante delusioni negli ambiti regionali porta nei giovani fischietti che precocemente abbandonano.
Solo il tempo ci permetterà di valutare l’operato di questo nuova, che poi e vecchia, governance degli arbitri anche se il limitato tempo a disposizione sarà l’alibi – di non poco conto –
oppure il terzo mandato del presidente Petrucci come da Lei auspicato permetterà un giudizio a conclusione di oltre un ciclo olimpico. Ai posteri l’ardua sentenza.
Grazie per l’attenzione dedicatami
Lettera firmata