L’amichevole di lusso, in trentamila sono accorsi all’Olimpico per vedere, non i Galacticos, ma i giallorossi che in questo precampionato si stanno dimostrando una squadra solida e lontana parente della Roma mentalmente debole della stagione appena trascorsa.
L’incontro tra Roma e Real Madrid ha messo in luce una squadra con chiare idee tattiche e con una vocazione offensiva non indifferente, ma ha fatto emergere, ancora una volta, una fragilità difensiva a cui tocca porre un freno.
A tal proposito abbandonate le piste inglesi di Lovren e Alderweireld , il nome caldo è quello di Rugani, che in queste stagioni alla Juve non è riuscito trovare spazio, vittima di una concorrenza spietata.
E Dzeko? Per il bosniaco potrebbe essere stata l’ultima gara con la maglia giallorossa.
Entrato con i fischi dello stadio, il numero 9 è stato in grado, con l’ennesima prova sontuosa, di convertire i mugugni in applausi, con una tifoseria pronta a rimpiangere un professionista serio che dal 2015 ha siglato ben 87 reti.
Di fronte l’avversario è di quelli che fanno tremare le gambe: il Real, dopo una stagione malinconica, vuole tornare ad essere padrone di Spagna e d’Europa.
La Roma, però, non si fa impressionare dai talenti del Real e parte a mille, nonostante nell’undici iniziale, a parte Pau Lopez, non ci siano nuovi acquisti. Nel Real c’è invece Hazard, che fatica a farsi vedere.
È solo Roma nei primi 15 minuti, che trascinata da un Dzeko in versione trequartista, manda in porta i compagni con facilità.
Ünder con un tocco sotto prende la traversa, poi tocca a Perotti al volo impegnare a Courtois.
Incredibilmente però passa il Real con un diagonale di Marcelo che supera Pau Lopez.
La Roma non si butta giù e al 30esimo rimette in parità il risultato grazie ad una rete di Perotti che spinge in rete un assist millimetrico di Zaniolo.
Ma il risultato non è stabile e cambia poco dopo, grazie ad una incornata di testa di Casemiro su cui l’estremo difensore giallorosso non può nulla.
La gara è frenetica, divertente, spumeggiante, lontana dagli standard a cui ci siamo rassegnati nel nostro campionato. Calcio d’agosto si, ma che diverte il pubblico.
Dzeko decide che non basta solo la prova maiuscola per lasciare il segno, e cosi sigla un gol che lascia a bocca aperta tutti: lancio in verticale di Ünder e tiro al volo del bosniaco. Una rete che ricorda la prima volta di Edin con la maglia della Roma, al Siviglia in amichevole.
Il risultato si fissa sul 2 a 2 e niente lo cambia, arrivando così ai calci di rigore, dove Marcelo fallisce il penalty, consegnando la Mabel Green Cup alla Roma.
Tra le polemiche, le contestazioni, gli addii dolorosi, sta nascendo una bella Roma, con carattere e qualità, che non avendo pressioni addosso, potrà stupire.
Claudio Andò