Quelli di noi che hanno un po’ di capelli bianchi, ricorderanno la trasmissione televisiva della RAI, “Non è mai troppo tardi”, del maestro Alberto Manzi (1924-1997). La trasmissione, in onda tra il 1960 e il 1968, dedicata alla lotta all’analfabetismo, ebbe grande successo e riuscì a far prendere la licenza elementare a un milione e mezzo di italiani. L’iniziativa fu riprodotta in ben 72 Paesi.
Al contempo ricordiamo quando sosteneva Tullio De Mauro (1932-2017), linguista e accademico, per il quale il 70% degli italiani non capisce, o ha difficoltà di comprensione per un testo semplice.
Torniamo ai giorni nostri, ricordando le prove di quest’anno effettuate dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi), sugli esiti di apprendimento degli studenti relative all’italiano, alla matematica e all’inglese.
Emerge una differenza netta tra Nord e Sud Italia. In particolare, in Sicilia, Calabria e Campania il 50% degli studenti arriva alla maturità con l’insufficienza in italiano e in inglese.
Capiamo, così, le difficoltà di un attuale ministro.
Due anni fa, 600 docenti universitari scrissero una lettera, al ministro dell’Istruzione e al Parlamento, sollecitando interventi scolastici, poichè gli studenti universitari avevano lacune grammaticali da terza elementare.
Il neo ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti (M5S) ha dichiarato che se non arriveranno soldi entro Natale si dimetterà. Vedremo.
Sarebbe opportuno che l’ottica con la quale si guarda alla scuola cambiasse: l’istruzione non è una spesa ma un investimento. Così, forse, potremmo risalire dal fondo della graduatoria europea.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc