Le stime preliminari Istat indicano un aumento dello 0,4%, lo stesso da tre mesi a questa parte. Su base mensile la variazione è invece negativa (-0,5%). L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,7% per l’indice generale e +0,6% per la componente di fondo.
A settembre l’inflazione resta stabile allo 0,4%, livello da cui non ci si scosta ormai da tre mesi. Lo rileva l’Istat, ricordando che si tratta del tasso più basso dal novembre del 2016. Su base mensile la variazione è invece negativa, con un calo dello 0,5%. Nel complesso, secondo l’Istituto di statistica “le stime preliminari di settembre confermano la debolezza dell’inflazione nel nostro Paese”.
La stabilità dell’inflazione, spiega poi l’Istat, è dovuta a dinamiche opposte: da un lato rallentano la loro crescita i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +1,5% a +1,1%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,7% a +0,4%, effetto di fattori stagionali) e accentuano la loro flessione i Beni energetici non regolamentati (da -1,0% a -2,6%); dall’altro accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +0,2% di agosto a +0,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,0% a +1,3%) e si attenua la flessione dei prezzi dei Beni durevoli (da -1,2% a -0,7%). La cosiddetta ‘inflazione di fondo’, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +0,5% a +0,6% e quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,6%.
La diminuzione su base congiunturale dell’indice generale è dovuta essenzialmente al calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-6,1%), per lo più ascrivibile a fattori stagionali. L’inflazione per i beni e per i servizi registra lo stesso dato di agosto (rispettivamente con una variazione tendenziale pari a zero e +0,8%); il differenziale inflazionistico rimane positivo e pari a +0,8 punti percentuali. L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,7% per l’indice generale e +0,6% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,5% su base mensile, a causa della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e dello 0,3% su base annua (da +0,5% rispetto ad agosto).