Voto ai 16enni: “Non ereditiamo la terra dai nostri genitori; la prendiamo a prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgiela.” E’ un antico proverbio che ben si addice alla manifestazione svoltasi il 27 settembre scorso, per il “Friday For Future”, alla quale hanno partecipato moltissimi giovani studenti.
Avremmo preferito che le “manifestazioni” si fossero svolte nelle aule, con le scuole in funzione di informazione e confronto, ma ne prendiamo atto.
La partecipazione nutrita degli studenti alla manifestazione ha scatenato l’attenzione dei politici nostrani, da Salvini a Di Maio e Zingaretti che hanno proposto il voto anche ai 16enni, alla ricerca di consenso elettorale.
Ricordiamo che il voto ai 16enni significa acquisire la maggiore età *, con diritti e doveri di un maggiorenne, civili e penali, il che significa che se si commette un reato, si finisce in carcere.
Una domanda ci frulla per la testa: i genitori sono pronti all’evenienza?
* altrimenti, se non si modifica la maggiore età, si dovrebbe cambiare la Costituzione lì dove indica (art.48) che il voto è appannaggio dei maggiorenni. Cambiare la Costituzione è comunque un’impresa difficile.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc