Messina – Si è svolta all’A.O.U. “G. Martino”, la Cerimonia di inaugurazione ed intitolazione del nuovo reparto di Rianimazione a Nicholas Green, in occasione del 25° anniversario della morte del piccolo statunitense, avvenuta al Policlinico di Messina a seguito del tragico ferimento sulla Salerno-Reggio Calabria.
Successivamente alla cerimonia di intitolazione, il Centro congressi del Policlinico universitario ha ospitato la conferenza “Effetto Nicholas” sulla Sensibilizzazione alla Donazione di Organi. Dopo i saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, e del Direttore Generale dell’A.O.U. “G. Martino”, dott. Giuseppe Laganga Senzio, sono intervenuti i genitori di Nicholas, Maggie e Reginald Green, e l’Assessore regionale alla Salute, avv. Ruggero Razza.
La conferenza è stata coordinata dal Direttore Sanitario dell’A.O.U. “G. Martino”, dott. Antonino Levita.All’iniziativa, che il Policlinico universitario ha organizzato in sinergia con l’Ateneo peloritano, hanno preso parte anche tre delle sette persone che ricevettero gli organi di Nicholas e numerosi studenti degli Istituti scolastici superiori locali. Questi ultimi hanno raggiunto il Policlinico con i mezzi messi a disposizione dall’Atm, nell’ambito di una sinergia tra enti volta a sensibilizzare i giovani su un argomento rilevante come quello della donazione degli organi.
“L’occasione di oggi – ha commentato il Rettore – rappresenta un segno tangibile di una memoria che non svanisce, un simbolo d’amore che questa famiglia ha donato. Grazie al loro gesto è possibile parlare della donazione degli organi con più enfasi e determinazione. L’Ateneo conta moltissimo nel suo Policlinico e nella sua gestione innovativa. L’iniziativa, inoltre, mi consente di rendere operativa una promessa, ovvero, fornire il Policlinico universitario di un reparto di Rianimazione con la ‘erre’ maiuscola. Oggi prende servizio un ricercatore a tempo indeterminato ad Anestesia e Rianimazione che ha avuto una grande esperienza all’Ospedale Molinette di Torino proprio in questo settore. Uscirà tra breve anche un bando per docenti esterni all’Ateneo per accrescere ulteriormente il capitale umano di Anestesia e Rianimazione e dare il meglio nell’aiuto ed il sostegno ai pazienti”.
“L’iniziativa – ha affermato il direttore generale dell’Aou dott. Laganga – rappresenta un ulteriore tassello per rafforzare le politiche di promozione della cultura della donazione, che da anni questa Azienda e l’Università degli Studi di Messina stanno mettendo in campo. Ateneo e Policlinico hanno lavorato in sinergia per collegare l’aspetto assistenziale a quelli di innovazione e ricerca. L’intitolazione del reparto di Rianimazione al piccolo Nicholas Green rappresenta, non solo un gesto nei confronti della famiglia, ma anche un tentativo di sensibilizzazione sul tema della donazione degli organi. Decidere di farlo rappresenta un momento difficile dal punto di vista psicologico. L’obiettivo è quello di compiere un lavoro di formazione delle coscienze, delle persone ed anche dei nostri operatori, in grado di agire sulla percezione di questa importante scelta. All’epoca vi fu il cosiddetto Effetto Nicholas e non vi erano ancora le potenzialità tecniche e le conoscenze odierne. Per questa ragione speriamo di ottenere un doppio effetto Nicholas”.
C’è bisogno – ha detto l’Assessore Razza – di svegliare le coscienze e noi lo abbiamo fatto con una campagna di sensibilizzazione, coinvolgendo anche gli enti locali. La Regione Siciliana ha bisogno di crescere nel numero e nella miglior organizzazione dei servizi di donazione, ma anche nella sensibilità. A fronte degli accertamenti di morte cerebrale le opposizioni alla donazione continuano ad essere ancora oggi alte. Il Centro Regionale Trapianti si è ben riorganizzato ed assistiamo ad una lieve crescita delle donazioni, ma vorremmo ancora di più e desideriamo dare l’esempio. In una seduta della giunta regionale, e ho atteso proprio la giornata dell’omaggio a Nicholas per dirlo, tutti i componenti del governo hanno firmato il consenso alla donazione degli organi, a partire dal Presidente Musumeci. Abbiamo bisogno di portarci al livello di quelle regioni d’Italia in cui la donazione cresce di più. In questo senso il modello di riferimento è la regione Toscana”.
“Quando Nicholas morì – ha aggiunto Reginald Green – abbiamo guardato il suo corpo e abbiamo capito che lui non c’era più, ma che molte altre persone avrebbero potuto continuare a vivere grazie ai suoi organi. Non è stata una decisione difficile per noi, ma perfettamente naturale. Siamo qui per incoraggiare gli italiani a credere che quella decisione rappresenta effettivamente la scelta più naturale da fare. Quando si parla di intitolare una strada o un luogo a qualcuno, io penso a qualche personaggio come ad esempio Napoleone, Shakespeare o personaggi storici e invece vedere scuole, giardini, luoghi e strade intitolate a Nicholas mi fa comprendere quanto l’Italia sia un Paese sensibile”.
Il nuovo reparto di Rianimazione che ha, anche, accolto un quadro raffigurante Nicholas, realizzato e donato dalla pittrice siciliana Anna Bonomo, dispone di 20 posti letto complessivi, presso il piano 1° del padiglione “E”, si estende su una superficie di 800 mq, ha richiesto 8 mesi di lavoro ed ha avuto un costo di circa 1,1 milioni di euro; è stato progettato con una filosofia innovativa che prevede la realizzazione di box prefabbricati, per consentire una migliore gestione clinica del paziente. Grande cura è stata anche posta nella attuazione di soluzioni che migliorano il grado di umanizzazione degli ambienti. Nelle postazioni di isolamento è stato installato un pc panel a bordo letto che permette ai pazienti infetti o immunodepressi di comunicare con i propri cari in conference call o di accedere a contenuti multimediali e TV.
Alla fine della conferenza è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione di Giampilieri