Ancona – ESCE DAL TRIBUNALE DOPO IL PROCESSO E RAPINA NEGOZIO. Rocambolesco inseguimento ieri mattina per il centro cittadino degno del famosissimo film “Guardie e Ladri”di Mario Monicelli. Protagoniste, una giovane sudamericana pluripregiudicata e due commesse di un negozio di abbigliamento.
In mattinata una ventitreenne, originaria della Repubblica Domenicana, entrava in un esercizio commerciale del centro e dopo aver girovagato per il negozio, decideva di provare nel camerino un paio di pantaloni e una felpa rosa: convinta di non essere vista, tentava di occultare i due capi all’interno della sua borsa, pressandoli animatamente al fine di far entrare tutta la refurtiva nella piccola tracolla.
Un’addetta alle vendite, notando il gesto, si avvicinava alla cliente che, vistasi scoperta, invece di demoredere, non esitava a strattonare la commessa, percuotendola violentemente sulle braccia con ripetuti e sonori schiaffoni e urlandole parolacce e improperi, mentre correva verso l’uscita.
Richiamata dalle urla, una seconda commessa tentava di bloccare la fuggitiva che, incurante di tutto quel trambusto, non esitava a strattonare anche lei e a farsi strada tra schiaffi e manate.
Da qui una corsa per il Corso Garibaldi dove l’atletica sudamericana, driblando tra i passanti, cercava di seminare le due malcapitate che, durante l’iseguimento riuscivano a chiamare il numero di emergenza 113, raccontando in diretta quanto stava succedendo e restando in costante comunicazione con il poliziotto della Sala Operativa della Questura di Ancona.
Immediatamente interveniva un equipaggio della Squadra Volante che, raccolta la descrizione della rapinatrice e messe in sicurezza le due commesse, si poneva alla ricerca della fuggitiva.
Gli agenti perlustravano la zona e pattugliando palmo a palmo tutte le viuzze e i vicoli del centro storico, riuscivano ad intercettare la donna che si era letteralmente acquattata sotto un’autovettura parcheggiata in via Astagno.
Invitata ad alzarsi, la giovane non poteva far altro che ammettere la propria responsabilità e a fornire i suoi dati ai poliziotti che la dichiaravano in stato di arresto per rapina.
Da un immediato controllo emergeva che la malvivente nella stessa mattinata aveva sostenuto un’udienza presso il Tribunale di Ancona, imputata per reati contro il patrimonio e contro la persona.
Accompagnata presso gli Uffici della Questura la giovane confessava di aver deciso, dopo il processo, di non rientrare subito a casa ma di “regalarsi” uno shopping “veloce” in centro.