«Un gesto importante di apertura verso i liberi professionisti siciliani, e di lungimiranza per la verifica delle infrastrutture dell’Isola»: il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania, Alessandro Amaro, commenta così la decisione dell’assessorato regionale alle Infrastrutture e del suo Dipartimento tecnico di affidare alla libera professione – ai sensi dell’art. 36 del D.lgs 50/2016 – le attività di monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie di competenza delle ex Province della Regione.
«Da un lato l’impegno e la sensibilità del governatore Nello Musumeci e dell’assessore Marco Falcone, che sul tema delle infrastrutture e delle opere pubbliche si è subito attivato per intraprendere numerosi interventi di manutenzione, completamento e nuove realizzazioni – sottolinea Alessandro Amaro – dall’altro la collaborazione con gli Ordini, che da sempre evidenziano la necessità per le pubbliche amministrazioni di affidarsi a tecnici esterni. Per la Sicilia e il futuro dei suoi professionisti è un risultato significativo, da aggiungere agli altri obiettivi raggiunti: il primato tra le Regioni italiane per l’emanazione dei Bandi Tipo, l’uso delle piattaforme informatiche per l’espletamento delle gare d’appalto e per la presentazione delle pratiche agli uffici del Genio Civile».
Il dirigente generale del Dipartimento Regionale Tecnico Salvatore Lizzio ha recentemente approvato l’elenco definitivo dei professionisti che hanno manifestato interesse e che sono idonei all’affidamento delle attività di monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie: ben 456 tecnici provenienti dalle diverse zone dell’Isola. Una qualificata offerta professionale per una domanda che riguarda circa 130 incarichi, necessari per rilevare lo stato di conservazione e di sicurezza delle opere ispezionate, nonché per programmare gli interventi di superamento delle criticità.
«Un passo avanti verso una maggiore sicurezza strutturale della rete stradale siciliana – spiega il presidente Alessandro Amaro – ma anche verso quella “buona prassi” che auspichiamo da tempo, cioè l’affidamento distinto delle competenze. Da una parte i liberi professionisti chiamati a progettare le opere pubbliche, dall’altra parte gli uffici amministrativi, a cui spettano le prerogative di programmazione, pianificazione e controllo. Occorrono piccole e grandi opere per l’ammodernamento infrastrutturale della Sicilia, a cui non può e non deve mancare l’apporto aggiornato della libera professione, tendente per natura all’innovazione – continua il presidente degli Architetti di Catania – Significativi esempi realizzati in altre regioni d’Italia dimostrano l’efficacia di questo sistema, basti pensare ai numerosi concorsi di progettazione svolti a Milano, Bologna, Torino, e in particolare quello della Val Polcevera a Genova, dove è stata utilizzata la piattaforma messa a disposizione gratuitamente dal Consiglio Nazionale degli Architetti. Uno strumento utile per le stazioni appaltanti al fine di avere tempi certi ed espletare delle procedure».
«Ci auguriamo – conclude Amaro – che questo processo di collaborazione con l’Amministrazione Regionale prosegua con altre importanti azioni per il coinvolgimento dei professionisti e per una migliore qualità del progetto architettonico. Facciamo infine un appello ai professionisti ritenuti idonei affinché questa occasione non sia scenario di eccessivi ribassi di gara, ma un’opportunità di sana competizione nel rispetto della dignità professionale di tutti».