Sicilia: Scoperto supermercato con il 90% dei lavoratori in nero

Scoperto supermercato con il 90% dei lavoratori in nero: prosegue senza sosta l’attività della Guardia di Finanza di Siracusa, a contrasto delle diverse forme di lavoro irregolare o “in nero”. I militari della Compagnia di Augusta, a seguito di una mirata attività informativa, hanno individuato un supermercato che, per l’esercizio della propria attività commerciale, impiegava nove persone in nero, due dei quali percettori di reddito di cittadinanza.

 

A offrire a questi ultimi un’occupazione, nonostante fossero beneficiari del sussidio, è stato il titolare dell’esercizio commerciale al quale sono stati mossi rilievi di natura amministrativa che prevedono la procedura di irrogazione della cosiddetta “maxi-sanzione”. Le primarie fasi di accesso hanno permesso di sorprendere i lavoratori intenti a svolgere le rispettive mansioni, ognuno di essi con indosso i rispettivi abiti da lavoro.

I successivi approfondimenti dei dati riscontrati con quelli contenuti nelle banche dati in uso al corpo hanno conclamato l’impiego in nero per nove dei dieci lavoratori presenti e fatto emergere la percezione, da parte di due soggetti, del reddito di cittadinanza che, come disposto dalla vigente normativa e, successivamente, chiarito dalla circolare n. 8/2019 dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, sono stati segnalati all’INPS per la decadenza/revoca del beneficio e alla locale Autorità Giudiziaria.

La decadenza ricorre allorquando uno dei componenti del nucleo familiare viene trovato a svolgere:

  • “in nero” un’attività di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa senza la preventiva comunicazione obbligatoria on line ai servizi per l’impiego
  • un’attività di impresa o di lavoro autonomo, senza la comunicazione di inizio di attività all’INPS, da effettuare entro trenta giorni dall’inizio della stessa. La revoca ricorre invece, con efficacia retroattiva, qualora
  • al termine del processo penale, sia stata accertata la responsabilità del trasgressore, oltre alla condanna definitiva ne sussiste una accessoria che comporta la restituzione di quanto indebitamente percepito
  • l’INPS abbia accertato la non veridicità della documentazione e delle informazioni prodotte a corredo dell’istanza o l’omessa comunicazione successiva delle variazioni patrimoniali o riferite ai componenti del nucleo familiare.

Con questa attività, le fiamme gialle megaresi, confermano la loro pressante attenzione nella lotta all’illegalità e all’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse da chi svolge attività al di fuori della legalità.