Mes: Conte annuncia querele. Padoan su Tg4: “Salvini, pretestuoso e strumentale”. Renzi su caso Open: “Massacro mediatico”. L’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes e Coris Sapienza dal 25 al 29 novembre.
Lo scontro al calor bianco tra il premier e Matteo Salvini sulla vicenda del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) costituisce l’evento politico della settimana: titoli per tutti mercoledì, mentre giovedì ben 6 aperture sono dedicate alla replica del Presidente Conte, pronto a querelare il leader leghista che lo accusa di aver commesso un “attentato ai danni del popolo italiano”. Come spesso accade, la notizia degli scontri tra le forze politiche, accesi anche in Parlamento, distraggono dall’oggetto del contendere, che costituisce una materia molto tecnica che quasi nessuno tenta di spiegare.
Le note più chiare arrivano, sorprendentemente, da Tg4. La testata di News Mediaset affronta la vicenda in due giornate, interpellando mercoledì Giorgia Meloni, critica verso una percepita perdita di sovranità a vantaggio delle banche tedesche, mentre giovedì è la volta dell’ex ministro Padoan, che dichiara apertamente come la polemica di questi giorni è il frutto di un’interpretazione “pretestuosa e strumentale” da parte di Salvini.
Assai presente anche il caso Open, a cui vanno 10 titoli e l’apertura del Tg4 di martedì. Tg La7 entra maggiorente nel merito, mentre Tg5 intervista venerdì il leader di Italia Viva, che dichiara “fiducia nella giustizia”, ma parla anche di “massacro mediatico”, e denuncia rischi del mancato equilibrio tra i poteri dello Stato.
Terremoto in Albania velocemente “archiviato”. Lo stato dei viadotti al vaglio del prime time. Tg5 reclama attenzione per l’edilizia scolastica
Le devastazioni del terremoto in Albania reclamano martedì 5 aperture, con Tg2 e Tg5 che vi dedicano il primo titolo anche mercoledì. Nonostante la vicinanza geografica, l’alto numero delle vittime ed il coinvolgimento di nostre forze nei soccorsi, le coperture offerte dal prime time vanno in pochi casi in profondità. Non si assiste, insomma, ad attenzioni specifiche verso le comunità colpite, come probabilmente sarebbe accaduto per un Paese dell’Unione.
Forte l’attenzione, nel corso della settimana, ai danni ed ai timori provocati dal maltempo. A spiccare, il crollo del viadotto sulla Torino Savona (apertura lunedì per i Tg delle 20 e Tg2), “disastro evitato”, con Di Maio e Grillo che reclamano la revoca della concessione ad Autostrade. Buoni gli approfondimenti, con Tg5 che interpella l’Ad di Autostrade Roberto Tomasi, mentre Tg1 titola, venerdì, sulle segnalazioni di altri cavalcavia a rischio. Sempre la testata di Clemente Mimun denuncia nella copertina di mercoledì l’elevato stato di rischio in cui si trovano troppi istituti scolastici nel nostro Paese.
London Brigde nuovamente sotto attacco. L’affare Galizia fa tremare il governo maltese. Hong Kong, tra proteste ed ammonimenti
Il folle terrorista armato di coltello che uccide e ferisce al London Bridge, fa ripiombare Londra nel terrore, imponendosi venerdì in apertura per tutti, salvo Tg4.
Le indagini per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, già oggetto di molte coperture nella scorsa settimana, si ritrovano nei titoli tra giovedì e venerdì che riprendono le proteste popolari che portano il governo maltese sull’orlo delle dimissioni.
Le vicende di Hong Kong, dopo il voto amministrativo che ha mostrato ampio consenso alle proteste, portano lunedì Mentana a chiedere un maggior coinvolgimento italiano, anche per incrinare il grande silenzio europeo. In settimana qualche risposta “arriva” dal fronte internazionale, prima con la legge pro-manifestanti firmata da Trump, e poi sul versante italiano con la videoconferenza tenuta giovedì in Parlamento con uno dei leader della protesta, Joshua Wong, che ha scatenato venerdì le reazioni dell’ambasciatore cinese e le risposte di buona parte della politica italiana: titoli per Tg La7 e Tg2.
I temi europei, con l’esordio della nuova Commissione guidata da Ursula Von Der Leyen, reclamano martedì titoli per tutti (apertura per Tg1, Tg3 e Studio Aperto), con l’ammiraglia Rai che enfatizza l’apertura della nuova Presidente sui temi ambientali, ed in articolar modo su Venezia. Tg2 propone giovedì un approfondimento sulle imminenti elezioni in Regno Unito, che premierebbero i conservatori con molti più seggi, spianando la strada alla Brexit senza ulteriori intoppi.
Roma, capitale della Droga. Grande spazio al caso Sacchi. L’inchiesta “ombre nere” subito nell’ombra. Tg La7 ritorna a Bibbiano
Le indagini che hanno portato all’arresto della “Banda di Diabolik”, 51 persone appartenenti a un “gruppo senza uguali in Italia” (Tg3), appaiono nei titoli giovedì per Tg3, Tg5 e Tg La7. Molto presenti gli sviluppi dell’inchiesta per l’omicidio di Luca Sacchi.
L’inchiesta “Ombre Nere”, che vede indagati 19 esponenti d estrema destra di Caltanissetta impegnati a costruire un versione italiana del partito nazista, con una frangia paramilitare, è nei titoli mercoledì solo per Tg3, Tg1 e Tg5, ma non viene poi ripresa o discussa.
Mentana ritorna sulla vicenda di Bibbiano, precisando già nel titolo di aver aspettato che “le speculazioni e le voci dei pappagalli del web si quietassero”, per poterne trattare correttamente.
Il prime time e le violenze di genere
I dati diffusi dall’Istat sulla violenza sulle donne, lunedì, sono nei titoli per tutti, con apertura per Studio Aperto. Otre che ai numeri dei femminicidi, l’attenzione dei servizi va ai pregiudizi che un sondaggio Istat documenta ancora presenti in una larga parte della popolazione maschile. È proprio alla “violenza sulle donne dal punto di vista degli uomini” che vanno gli spot prodotti dall’Usigrai e proposti dai Tg del Servizio Pubblico. Buone coperture nel complesso per tutti.
Il restyling del Tg4, tra varietà e talk show
Tra le novità di settimana, Tg4 spicca per la sua edizione di martedì, che ha proposto un sostanziale restyling del proprio format: dimezzato il numero dei servizi, mentre ciascuna delle notizie anticipate nei titoli viene affrontata da studio alla presenza di un ospite, in maniera non diversa da un talk, e con l’utilizzo dei materiali prodotti dalla Rete. Tanto improvviso attivismo da parte della testata “minore” (sia in termini di ascolti che di share), ci ha sorpreso, come pure la scelta degli ospiti. Se Tg4 non dimentica gli avversari “storici” (Renzi e i 5 Stelle) sottoponendoli agli attacchi tra martedì e mercoledì di personalità molto vicine alla sua area culturale (prima Belpietro, poi Giorgia Meloni), tra giovedì e venerdì hanno invece avuto spazio il Vice Presidente M5S del Parlamento Europeo Castaldo e il già citato ex Ministro Padoan. Vedremo tra qualche settimana quanto questa trasformazione apporterà alla testata in termini di ascolti e share, certi che, con l’arrivo delle regionali, anche questo nuovo “salotto” di Mediaset sarà messo a disposizione dell’ennesima campagna elettorale.