W l’Italia. 37enne arrestato per atti persecutori e revenge porn

La Squadra Mobile della Questura di Matera ha dato esecuzione ad una Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Matera, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di DE FINO Michele, trentasettenne residente a Palazzo San Gervasio e domiciliato a Matera, perché responsabile dei reati aggravati di cui all’ art. 612 bis 1 e 2 c.p. (atti persecutori), 612 ter co. 1 e 3 (c.d. revenge porn) e 61 n. 2 c.p., 610 (violenza privata) e 61 n. 2 c.p.

La misura scaturisce dall’attività investigativa compiuta dalla Squadra Mobile lo scorso dicembre, a seguito di una denuncia presentata in quegli Uffici da una donna residente in un comune della provincia di Matera, ma dimorante per lavoro nel capoluogo.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno evidenziato che l’uomo, con precedenti di polizia, non aveva accettato l’interruzione della loro relazione sentimentale durata circa due anni, dando sfogo a ripetute molestie e minacce che avevano procurato alla donna uno stato d’ansia ed un timore per la propria incolumità, costretta ad uscire poco e mai da sola, a guardarsi sempre le spalle, a parcheggiare l’automobile in zone lontane dalla propria abitazione, sino a farla ritornare nel paese d’origine.

Nondimeno, l’uomo, sospettando una nuova relazione sentimentale intrapresa dalla donna, ha cominciato a pubblicare su “facebook” i video nei quali veniva ripresa  in atteggiamenti intimi, inviandoli anche tramite “messenger” al padre ed al fratello minore della donna, nonché tramite “whatsApp” anche ad altri conoscenti.

Inoltre, su un proprio profilo, l’uomo ha anche postato in un’altra conversazione intrattenuta su “whatsApp”, una foto che ritraeva una pistola a tamburo e su di un tavolo delle munizioni.

Di qui l’immediata perquisizione compiuta dalla Squadra Mobile che ha portato poi all’arresto in flagranza del De Fino per la detenzione illegale della predetta arma marca “Franchi Llama”, 32 s&w, risultata rubata ad un uomo residente in provincia di Bari, con quattro cartucce cal. 7.65, sulla quale sono in corso accertamenti del locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica.

L’attività investigativa intrapresa, inoltre, ha consentito di rinvenire su un’altra “chat” l’elenco di donne (diciassette), pubblicato dal De Fino, che avrebbero avuto con lui dei rapporti sessuali. In tale messaggio, l’uomo indicava le donne, tutte di un comune del materano, con le iniziali e con l’età, invitando i mariti a contattarlo per avere adeguata documentazione dei rapporti avuti con le consorti.

A tal proposito, si è proceduto al sequestro di due telefoni cellulari, tre computer e di una chiavetta “usb” riconducibili al De Fino e contenenti verosimilmente materiale di interesse investigativo.