Si decanta la spesa a domicilio che diverse catene di supermercati offrono. Ma è praticamente impossibile fruirne. A Firenze, oggi, te la consegnano il 27 marzo…. E ci risulta che sia così un po’ dovunque, grazie ad alcuni servizi, per esempio di Mi Manda Rai Tre. Sappiamo che ci sono varie iniziative comunali e di associazioni private che mettono a disposizione volontari alla bisogna. Ma sono pochi e insufficienti.
Ci stupisce la mancanza di risposta immediata da parta dei supermercati che offrono questi servizi, visto anche che i prodotti recapitati a domicilio costano anche di più rispetto all’acquisto in negozio. E’, ovviamente, anche questione di tempo per organizzarsi, visto che la domanda è cresciuta in modo esponenziale. Ma questo è solo un motivo a cui occorre trovare subito dei rimedi.
Per i volontari le specifiche associazioni sono già mobilitate, occorre solo intensificare gli appelli per la disponibilità. Volontari che comunque sono diversi dalla spesa a domicilio dei supermercati… nel senso che non devono andare a lavorare gratis nei supermercati, ma mettersi a disposizione dei singoli ed andare fisicamente a fare la spesa nei negozi per loro.
Disponibilità che occorre sia coordinata e raccolta anche dai Comuni. Per esempio: le telefonate che ci arrivano a casa dal Sindaco che ci dice di stare attenti qui e là, possono essere fatte dicendo che il Comune ha un servizio al numero xx per chi ha bisogno di avere la spesa a casa.
Per i supermercati è la buona occasione di assumere nuovo personale (gente che ha bisogno di lavori anche saltuari non crediamo che manchi): usino i loro canali pubblicitari anche per questo.
Infine per tutti un appello: non fate la spesa a domicilio se non ne avete stretto bisogno. Altri più bisognosi, per la vostra pigrizia, potrebbero esserne penalizzati.
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori