Scena prima. Nella stanza di un torrione, Galileo Galilei (1564-1642), matematico e astronomo, mostra a un frate il cannocchiale puntato verso la Luna e lo invita a guardare. Si può vedere che la Luna non è una sfera perfettissima, come rivelato, ma la sua superficie è simile a quella della Terra, con monti e valli. Il frate si rifiuta di guardare nel cannocchiale: non vuol vedere e non vuol sapere.
Scena seconda.
In una stanza di palazzo Chigi, sede del Governo, si discute del Meccanismo europeo di stabilità, il Mes.
“Qualcuno” cerca di illustrare il Mes a Vito Crimi, Capo politico del M5S, senatore e sottosegretario al ministero dell’Interno.
Cosa dice questo “qualcuno” a Crimi?
Vediamo.
Il Mes fa parte della famiglia degli Eurobond, ma Crimi non vuol vedere e non vuol sapere.
Le condizionabilità per l’accesso al credito del Mes riguardano l’uso esclusivo per l’emergenza sanitaria, diretta e indiretta, anche preventiva, ma Crimi non vuol vedere e non vuol sapere.
Abbiamo versato 14 miliardi nel fondo Mes, ma possiamo utilizzare una linea di credito di ben 36 miliardi, ma Crimi non vuol vedere e non vuol sapere.
Non è prevista alcuna Troika che ci imponga tagli al bilancio e ai servizi, ma Crimi non vuol vedere e non vuol sapere.
Possiamo restituire il debito a scadenza pluriennale con un tasso di interesse vicino allo zero, più interessante di un Btp all’1,8% di interesse, che vuol dire meno debito pubblico, ma Crimi non vuol vedere e non vuol sapere.
Le aziende sono in crisi, il che significa disoccupazione e povertà, e hanno bisogno subito di garanzie e liquidità per ripartire e non possono attendere gli Eurobond auspicati, che richiedono anni per essere approvati; quindi, ogni contributo finanziario immediato è necessario, anche il Mes, ma Crimi non vuol vedere e non vuol sapere.
Scena terza.
In una stanza di palazzo Chigi, sede del Governo, un uomo sta dormendo con la testa appoggiata su una scrivania. L’assopimento ha creato immagini di animali terrificanti che lo circondano: è il sonno della ragione.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc