IL GRIDO D’ALLARME: AIUTARE LO SPORT DI BASE PER RIPARTIRE

Lo sport nel territorio comunale è promotore culturale, strumento educativo anche per favorire corretti stili di vita, e strumento di riduzione delle disuguaglianze, ma anche motore dell’economia considerato il gran numero di operatori che ci lavorano.

Ora, però, è essenziale pensare a come rimettere in moto una macchina che si è fermata in maniera molto disciplinata.
Non potremo ripartire semplicemente da dove abbiamo lasciato e la ripresa richiederà programmazione considerando che la maggioranza delle realtà sportive locali ha dimensioni ridotte e bilanci sono composti esclusivamente da piccole sponsorizzazioni e dalle quote degli iscritti.

Entrambe le fonti di finanziamento difficilmente troveranno conferma in futuro per la prevedibile crisi economica.
Il Governo ha messo a disposizione un’indennità di 600 euro per i collaboratori sportivi, il fondo di liquidità dell’Istituto per il Credito Sportivo italiano per l’accesso a finanziamenti a tasso zero e la sospensione del pagamento delle rate dei mutui per gli impianti sportivi. Misure necessarie, ma non sufficienti.

La ripresa riparte anche dallo sport serve una articolata azione di sostegno in vista dell’auspicata rilancio delle attività di un comparto non certo marginale a livello socio-economico dell’intera comunità di riferimento. In questo difficile periodo puntare a sostenere la ripresa dello Sport nelle singole realtà territoriali avrà l’obiettivo di mitigare gli effetti economici negativi dovuti all’emergenza coronavirus.

Esenzione dei canoni di locazione/concessione degli impianti sportivi pubblici fino al 31 dicembre 2020; e per quanto riguarda il pagamento dei tributi locali, estensione al mondo dello sport delle misure di esenzione tasse già adottate per le attività produttive cittadine, come la tassa sulla spazzatura per i gestori di impianti privati. infine, creare un fondo per le famiglie in difficoltà da utilizzare per il pagamento delle quote mensili.

Questo per venire incontro alle aspettative di un comparto della vita sociale che, oltre a produrre immagine, aggregazione, passione, entusiasmo per le comunità di appartenenza, determina anche effetti indotti per l’economia e l’occupazione soprattutto giovanile.

Il combinato disposto delle predette iniziative consentirebbe di alleviare in questo momento difficile gli oneri di un settore condannato all’inattività, garantendo al momento della ripartenza l’assenza di pesi eccessivi, gestionali e fiscali, che altrimenti finirebbero per rendere impossibile il rilancio delle attività, procurando un danno sociale alla comunità.

I provvedimenti richiesti faciliterebbero, al momento opportuno e in maniera meno traumatica, la ripresa del “servizio sportivo” utilizzato con particolare gradimento dalle famiglie, che attendono, dopo un periodo di sacrifici, privazioni, rinunce e paure, di riproporre soprattutto per i più giovani e i bambini, ma anche per le fasce d’età più adulte, modelli di vita e di comportamento all’insegna del sano impiego fisico e della positiva aggregazione sociale.

Alessandro Arcigli 

Delegato CONI Messina