Qualche giorno fa messinAccomuna aveva chiarito che gli atti e i comportamenti dei commissari di ATM (licenziamento dei lavoratori, vendita dei mezzi) avvenivano contro le previsioni di legge perché, essendo stato bocciato il piano di liquidazione, i Commissari sono obbligati a gestire solo la conservazione dell’azienda con atti di ordinaria amministrazione.
Oggi apprendiamo che quattro Consiglieri Comunali del Movimento 5 Stelle hanno presentato formale diffida all’ATM per bloccare immediatamente le procedure (anche a tutela dei lavoratori, visto che un’eventuale ripetersi in autunno delle misure di lock-down potrebbe creare problemi di accesso alla Cassa Integrazione Guadagni). Nell’atto vengono anche invitati l’amministrazione comunale a porre in essere ogni necessario atto di controllo e verifica e il Consiglio Comunale ad agire per la tutela delle prerogative dell’organo e della legittimità degli atti.
È incredibile e inammissibile che questa amministrazione gestisca i servizi pubblici e le risorse e i soldi dei messinesi senza rispetto per le leggi. ATM è un caso estremo, ma non è certo l’unico. Ecco come sono andate le cose: il Consiglio Comunale, a tutela dei creditori, deve approvare un piano di liquidazione che dica come pagare i debiti dell’azienda. I Commissari hanno proposto un piano che è stato bocciato dal Consiglio per ragioni non politiche, ma tecniche, procedurali e amministrative (come risulta dal verbale della discussione della seduta). Di fronte a questo i Commissari, se avessero ritenuto di non sapere (o non potere) riformulare il piano, avrebbero dovuto dimettersi. Invece hanno chiesto il “fallimento” dell’Azienda alla Regione. Che non ha risposto (anzi, l’Assessorato a Trasporti e Infrastrutture ha detto di non essere competente). Peraltro, se la Regione dovesse accogliere la richiesta, a gestire la liquidazione di ATM dovranno essere nuovi Commissari dalla stessa nominati. E, ovviamente, è OBBLIGO degli attuali Commissari salvaguardare azienda e patrimonio per la futura liquidazione. In assenza del piano di liquidazione e di una risposta della Regione, i Commissari liquidatori devono quindi per legge limitarsi all’ordinaria amministrazione e conservare il patrimonio di ATM e la sua capacità operativa.
Il licenziamento dei lavoratori e la vendita dei mezzi non sono atti ordinari e non “conservano” né il patrimonio né la capacità operativa dell’azienda. Dunque sono illegittimi. Contro tutti gli avvertimenti, l’amministrazione ha preteso di andare avanti come nulla fosse, contro ogni norma di tutela per i creditori, i lavoratori e il servizio ai cittadini. Oggi ricevono l’ultimo avvertimento da parte firmatari della diffida. Sono ancora in tempo per rientrare con poco danno nel perimetro della legge.
Messina è la tredicesima città d’Italia. Non siamo disposti a tollerare che venga gestita fuori (o contro) la legge, per finalità che, essendo incomprensibili, appaiono oscure o indichiarabili.