Conte e M5S: come gettare i soldi nella pattumiera e annunciare una patrimoniale

Gettare i soldi nella pattumiera. Non lo farebbe nessuno, ma sembra che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, appoggiato dal M5S, abbia questa intenzione.

Un momento di follia politica? Un gettare l’acqua nella sabbia del deserto quando di acqua ce n’è poca o punto? Sembra proprio di si.

Vediamo.

Il Mes (Meccanismo europeo di Stabilità), avversato oggi da chi lo sosteneva ieri, è stato portato all’attenzione della opinione pubblica come una specie di imbroglio voluto dai Paesi Nord Europei che intendevano punire l’Italia. Le condizioni (condizionabilità) ci strangoleranno, la Troika sarà inevitabile, finiremo come la Grecia, si sosteneva.

Nulla di tutto questo è successo.

Le condizioni sono quelle concernenti l’impiego sanitario.
I tassi di interesse del prestito decennale del Mes sono dello 0,1%, quando un analogo Btp fa l’1,8 % di interesse.

Che significa? Che accedere alla linea di credito del Mes, fino a 36 Miliardi di euro, ci farebbe risparmiare circa 5,5 miliardi di interessi. Non utilizzare queste condizioni significa non usufruire del risparmio che otterremmo con il Mes e quindi gettare nella pattumiera 5,5 miliardi.

Giorni fa, il premier Conte ha dichiarato che avrebbe valutato il ricorso alla linea di credito del Mes se anche la Francia lo avesse fatto. E’ una condizionalità inserita dal nostro Governo del tutto nuova, tra l’altro poco perseguibile e il motivo è molto semplice: la Francia può accedere a prestiti a condizioni più vantaggiose di quelle offerte dal Mes; perché dunque dovrebbe ricorrervi se ci rimette? Il motivo di queste migliori condizioni alla Francia? Basterebbe guardare alle valutazioni delle agenzie di rating, allo spread e al rapporto debito/Pil.

C’è una affermazione del premier Conte che preoccupa: “In Italia c’è tanto risparmio privato, è uno dei punti di forza”.
Che vuol dire? Patrimoniale, prelievo forzoso o titoli patriottici?

Insomma, saremo chiamati a contribuire con “L’oro alla Patria”?

Sarebbe come affermare che l’Italia è alla frutta. Un pessimo segnale per i mercati.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc