Quarant’anni fa. Ventotto maggio 1980. Ci portano via Walter Tobagi. Un marito, un padre, un amico, un grande professionista. Walter ha scritto pagine di giornalismo serio, profondo e scrupoloso, pagine che restano incancellabili, più che mai attuali in un panorama di accentuato sbandamento della professione.
Ne avremmo voluto discutere tutti assieme, non solo per ricordare ma per riflettere sul nostro destino. In accordo con la famiglia, avevamo programmato un convegno nell’aula magna dell’Università Statale per confrontarci sul presente e il futuro dei mass media, sulla deontologia e sulla necessità del rigore nell’informare. Fuori dagli schemi della retorica commemorativa che a Walter non piaceva, ma con lo stile sobrio dell’approfondimento, con la curiosità e con la passione che erano i suoi attrezzi del lavoro di cronista e di intellettuale. L’emergenza coronavirus ci ha fermato.
Siamo riusciti però a mantenere fede a una promessa: abbiamo istituito e ora portiamo a compimento il premio Tobagi, istituito nel quarantennale dell’omicidio dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia e dalla Associazione Walter Tobagi, destinato ai tre migliori articoli di tre giovani praticanti delle tre scuole di giornalismo lombarde, il master della Statale (erede del nostro Ifg), il master dello Iulm e il master della Cattolica. Una scelta non casuale: la rilettura del passato e la consapevolezza delle sfide del presente consentono ai giovani nuovi colleghi di raccogliere il testimone di Walter. Generazioni diverse di giornalisti e di giornalismo ma con la stessa missione: raccontare con onestà, con severità e con puntualità.
La giuria, composta dai direttori delle tre scuole, dal presidente dell’Ordine lombardo Alessandro Galimberti e da me, ha valutato gli elaborati: tutti sono risultati interessanti, ben scritti, ricchi di spunti per comprendere come è evoluta la nostra professione. La scelta è caduta su tre praticanti che riceveranno mille euro ciascuno e una targa. Pubblicheremo nella nostra newsletter i loro articoli. Sono i colleghi Andrea Galliano del master Tobagi, Virginia Nesi dello Iulm, Pasquale Ancona del master Cattolica.
Questo è il nostro modo, il modo migliore in un periodo difficile, di ricordare Walter e il suo giornalismo di testimonianza e di denuncia, il giornalismo che non si piega al falso, alle “verità” di comodo e di parte, alla demagogia e alla superficialità. Una lezione che non dimentichiamo e che consegniamo ai nuovi protagonisti e professionisti della informazione.
Fabio Cavalera
Presidente Associazione Walter Tobagi
Consigliere Ordine Giornalisti Lombardia