Ripartirà a giugno il campionato di calcio di Serie A, non quelli invece delle squadre CSI. Ma ecco l’alternativa varata prima dell’estate dalla promozione sportiva, per i suoi tesserati, oltre un milione nel 2020. Via libera e nessun ostacolo per il Centro Sportivo Italiano, che, con creatività, prudenza e prospettiva, lancia un innovativo progetto per far giocare e allenare i ragazzi, oltre agli schemi classici, in assoluta sicurezza, e rispettando le normative in tema di sport, emanano un livello nazionale dal Governo. Si chiama Safe Sport la nuova idea di attività motoria lanciata dal CSI in collaborazione con la Sezione Igiene del Dipartimento Scienze della Vita e Sanità Pubblica della Facoltà di Medicina dell ‘Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e con J Medical.
Sport sicuro significa ri-partire, con un progetto educativo comune, per rispondere al bisogno di riavvicinamento fisico divenuto oggigiorno necessità, dopo mesi di blocco forzato. La missione non è semplice e prevedibile attenzione costante a tutte le norme e linee guida emanate, oltre a un ulteriore grado di monitoraggio da tenere costante sulle condizioni locali di ogni comune e regione che, come noto, può valutare virtù di specifiche condizioni epidemiologiche. Uno scenario complesso quello nel quale la Presidenza Nazionale del Centro Sportivo ha deciso di inserirsi, per dare risposte concrete a tutti i Comitati territoriali e per rimanere presenti e vicini, pur nella difficoltà, alla base associativa.
«Più che un progetto si occupa di una vera operazione culturale, frutto di un’attenta analisi e preparazione . – c’è orgoglio e grande entusiamo nelle parole del presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio – Si tratta infatti di una proposta per tutti. Di gioco e sport. Un nuovo modo di giocare in squadra, e recuperare una normalità non come fotocopia di un passato da archiviare, ma come occasione per scoprire meglio, più attenti al necessario senza più inseguire il superfluo. Non una certezza ma una forte speranza ».
Anche l’assistente ecclesiastico nazionale del CSI, don Alessio Albertini, sottolinea lo sforzo svolto realizzato, quale «bella opportunità per le nostre società sportive e strumento per creare scambi di relazioni. È un progetto che vede protagonisti i giovani, da portare sui più diversi tavoli istituzionali, localmente. Nell’affrontare la pandemia abbiamo voluto inventare sportivamente qualcosa di alternativo ai classici campionati, per fissare vicini ai giovani, puntare su attività distrutturate, senza classifiche di sorta e più libere, integrati e ispirati al puro gioco, al divertimento, allo sguardo insieme. Ma sempre in linea con i protocolli ».
Il progetto Safe Sport: le nuove regole del giocosi articola in azioni mirate, messe a disposizione dei territori, che contiene il profilo di tutte le disposizioni delle istituzioni e che puntano a garantire la felicità dei partecipanti nel massimo grado di tutela e sicurezza. Alla base di tutto il percorso Sport sicuro ci sarà la formazione di operatori, dirigenti e allenatori di fronte a ogni situazione: sicurezza sul lavoro, nuove regole per la riapertura, linee guida igienico-sanitarie, covid manager, sport e covid-19 e molto altro. Oltre a questo, saranno a disposizione dei comitati territoriali anche a consulenti pronti a fornire tutte le informazioni, delucidazioni e servizi per una ripartenza in totale sicurezza.
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