I dati Istat indicano un calo rispetto a marzo del 10,5% in valore e dell’11,4% in volume. Su base annua il calo è stato del 26,3% e del 28,1%. A pesare sono soprattutto le vendite di beni non alimentari, mentre il commercio elettronico accelera.
L’effetto lockdown sui consumi si traduce in un crollo delle vendite al dettaglio ad aprile: secondo dati Istat, su base annua, il calo e’ stato del 26,3% in valore e del 28,1% in volume mentre su base mensile rispetto a marzo le vendite sono calate del 10,5% in valore e dell’11,4% in volume.
A pesare sono soprattutto le vendite di beni non alimentari, mentre il commercio elettronico accelera. Ad aprile l’Istat segnala una diminuzione congiunturale delle vendite di beni non alimentari (-24,0%) dovuta alla chiusura di molte attività per l’intero mese a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Su base annua le vendite del comparto alimentare crescono sia nella grande distribuzione (+6,9%), sia nelle imprese operanti su piccole superfici (+11,2%), mentre le vendite dei beni non alimentari diminuiscono in misura consistente (rispettivamente -62,2% e -51,5%).
Ma in alcuni settori le diminuzioni sono impressionanti: ad esempio per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio si parla del -90,6%, per Mobili, articoli tessili e arredamento del -83,6%, cosi’ pure per Abbigliamento e pellicceria (-83,4%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-82,5%). Nella grande distribuzione cresce il divario tra gli esercizi specializzati (-76,8%), maggiormente colpiti dalla chiusura imposta dalle misure di isolamento, e gli esercizi non specializzati (-1,5%), che sono rimasti per lo più aperti.