L’Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust segnalando la scorrettezza della pratica commerciale realizzata da innumerevoli catene di palestre e centri fitness che, in violazione del Dl Rilancio, non riconoscono ai loro clienti un voucher utilizzabile entro un anno, ma, dopo aver congelato l’abbonamento, hanno ricominciato a farlo decorrere dai giorni di riapertura pur senza un esplicito consenso del consumatore, aggiungendo i giorni di chiusura in coda alla scadenza. Altre condizionano il rilascio del voucher alla sottoscrizione di un nuovo abbonamento.
“Non si può imporre la fruizione in coda o subordinare l’emissione di un voucher al rinnovo dell’iscrizione. L’art. 216 comma 4 del Dl Rilancio, ossia del dl n. 34/2000, prevede che i consumatori possano presentare istanza di rimborso del corrispettivo già versato per i periodi di sospensione dell’attività sportiva e che il gestore della palestra, in alternativa al rimborso del corrispettivo, possa rilasciare un voucher di pari valore incondizionatamente utilizzabile presso la stessa struttura entro un anno” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“E’ evidente che se il voucher deve essere incondizionatamente utilizzabile entro un anno non può essere né vincolato ad un periodo predeterminato, prolungando la scadenza dell’abbonamento, visto che non è detto che il consumatore possa usufruire della palestra in quei mesi aggiunti forzatamente dal gestore, né vincolarlo addirittura ad una nuova iscrizione” prosegue Dona.
“Inoltre, va prevista una riduzione del prezzo anche degli abbonamenti in essere laddove il club non è più in grado di fornire i servizi ed i corsi promessi” conclude Dona.
L’associazione invita il consumatore a far valere i propri diritti e per questo mette a disposizione, gratuitamente, sul proprio sito web, il modulo attraverso il quale si può intimare alla propria palestra il rispetto e l’applicazione di quanto previsto dalla legge.