Su delega della Procura della Repubblica di Torino, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, con la collaborazione dei colleghi di Torino e Lecce, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Torino nei confronti di tre soggetti, di cui:
- uno destinatario di custodia cautelare in carcere;
- due sottoposti agli arresti domiciliari:,
per le ipotesi di reato di riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e da reato societario.
Con il medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo:
- dell’intero complesso aziendale di una holding, che nell’ultimo bilancio ha iscritto partecipazioni per oltre otto milioni di euro, che controlla indirettamente una società con opifici a Lecce e Vaie (TO);
- quote societarie e disponibilità finanziarie del valore di circa 4 milioni di euro.
La società in sequestro è stata affidata a un amministratore giudiziario che continuerà a gestirla nell’interesse pubblico.
L’attività costituisce la prosecuzione del filone investigativo sviluppato dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, inizialmente con la Procura di Termini Imerese e poi trasferito per competenza alla Procura di Torino, che ha già portato nel corso del 2019 dapprima al sequestro di una società operante nel settore dell’automotive operante nel polo industriale di Termini Imerese (PA).
Il principale indagato, è accusato di aver:
- distratto circa 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, erogati dalla Regione Siciliana per il tramite di INVITALIA (quale referente del Ministero dello Sviluppo Economico), per sostenere il programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese (PA), che prevedeva la realizzazione di una nuova unità produttiva per la produzione di componentistica automotive;
- falsamento attestato alcuni dei presupposti per avere accesso ai fondi pubblici predetti, con particolare riferimento all’idoneità economico-finanziaria dell’azienda per condurre a termine la progettualità oggetto di finanziamento;
- commesso numerosi fatti di bancarotta fraudolenta a mezzo di comportamenti dolosi, reati societari e gravi condotte distrattive del patrimonio tra le quali, in particolare, il prelevamento del capitale sociale, la distribuzione di dividendi generati solo da alchimie contabili e l’acquisto di biglietti e abbonamenti per le partite di calcio della Juventus;
- autoriciclato il profitto illecito derivante dalla condotta di malversazione a danno dello Stato in altre attività imprenditoriali e speculative (quali l’acquisto di titoli esteri, ovvero il trasferimento di tali provviste a favore di altre divisioni del gruppo).
Agli altri indagati viene contestato il riciclaggio di oltre 500.000 euro realizzato ed il concorso nella bancarotta fraudolenta in relazione all’operazione ad operazioni di acquisizioni societarie che hanno aggravato il dissesto.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, sono state svolte tramite l’ausilio di intercettazioni telefoniche, complessi riscontri finanziari, ispezioni, perquisizioni, consulenze tecniche e l’assunzione di informazioni da persone informate sui fatti.
L’operazione odierna conferma il constante impegno della Guardia di Finanza, con il costante coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, nell’azione di contrasto degli sperperi di risorse pubbliche, a tutela del bilancio dello Stato e degli imprenditori che operano nel rispetto delle regole.