Nel gruppo salviniano all’Assemblea regionale, restano solo in due. Eppure, nonostante la minima rappresentanza, la Lega in Sicilia esprime un assessore regionale: Alberto Samonà. La sua nomina è stata al centro di aspre polemiche da parte dei siciliani che si sono riuniti nel gruppo No Beni culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti! che conta 50 mila iscritti.
«Quando Musumeci ha nominato un esponente della Lega ad assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, il gruppo all’Ars del partito era composto da quattro elementi. Un numero che ci era parso già allora ridicolo e insufficiente a legittimare la presenza in giunta. A maggior ragione ora, dopo che Bulla e Caronia hanno abbandonato la barca, come si può ritenere legittima la presenza di Samonà in quella poltrona?» – dichiara Loretta Nicolosi, portavoce per la provincia di Catania.
«La Caronia, nella nota diffusa, lamenta la mancanza di democrazia all’interno del partito e risulta pure molto critica rispetto all’operato. Dice di aver assistito a una politica basata unicamente su una sterile retorica senza alcuna proposta. Verrebbe da dire che ha scoperto l’acqua calda. E’ sempre stata questa la natura della Lega: chiediamo a Musumeci di revocare la delega» – continua Domiziana Giorgianni, portavoce del gruppo per la provincia di Messina.
«Ormai quelle poche, forzate argomentazioni sulla presunta legittimità dell’incarico crollano definitivamente. La Lega – ora più di prima – non ha il diritto di far parte del governo siciliano» – conclude Sofia Rosano, a nome del gruppo per la provincia di Palermo.