«Martedì 1° settembre – ha ricordato papa Francesco nell’Angelus di domenica 30 agosto – ricorre la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato. Da questa data, fino al 4 ottobre, celebreremo con i nostri fratelli cristiani di varie Chiese e tradizioni il ‘Giubileo della Terra’, per ricordare l’istituzione, 50 anni fa, della Giornata della Terra».
A livello nazionale martedì 1° settembre ricorre la 15ª Giornata Nazionale per la custodia del Creato che ha come tema “Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà (Tt 2,12). Per nuovi stili di vita”. Quest’anno la celebrazione sarà ospitata dalla diocesi di Ferrara-Comacchio e si svolgerà domenica 6 settembre 2020. «Le preoccupazioni non mancano – scrivono i Vescovi delle due Commissioni, per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e dell’Ecumenismo e il dialogo, nel Messaggio diffuso per questa Giornata -: l’appuntamento di quest’anno ha il sapore amaro dell’incertezza. Con san Paolo sentiamo davvero “che tutta la creazione geme e soffre le doglie del parto fino a oggi” (Rm 8,22). Solo la fede in Cristo ci spinge a guardare in avanti e a mettere la nostra vita al servizio del progetto di Dio sulla storia. Con questo sguardo, saldi nella speranza, ci impegniamo a convertire i nostri stili di vita, disponendoci a “vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà” (Tt 2,12)».
I Vescovi sottolineano poi come l’emergenza sanitaria abbia messo in luce “un sistema socio-economico segnato dall’inequità e dallo scarto, in cui troppo facilmente i più fragili si trovano più indifesi”, ma anche “una capacità di reazione forte della popolazione, una disponibilità a collaborare”. Occorre dunque recepire gli insegnamenti della Laudato si’ e dare vita a tante iniziative per la salvaguardia del creato. In particolare per il “Tempo del Creato” (1 settembre – 4 ottobre), la celebrazione annuale di preghiera e azione che quest’anno è dedicata al Giubileo della Terra, l’invito è a elaborare una strategia educativa integrale, che abbia anche dei risvolti politici e sociali e a operare in sinergia con quanti nella società civile si impegnano nello stesso spirito, per promuovere scelte radicali per la salvaguardia dell’ambiente.
Si offrono così spunti e si gettano semi per ripensare la qualità della vita umana dentro una fitta rete di relazioni e interazioni che richiedono una cura quotidiana dei nodi più fragili e vulnerabili, come mostrano le testimonianze raccolte nel volume “Ci vuole un fiore. Dal degrado alla cura dell’ambiente”, il nuovo libro della serie “VivaVoce” dell’EDB, a cura di Paolo Beccegato e Renato Marinaro di Caritas Italiana, in uscita proprio in questi giorni. Nell’udienza generale del 26 agosto scorso Papa Francesco aveva sottolineato: «Quando l’ossessione di possedere e dominare esclude milioni di persone dai beni primari; quando la disuguaglianza economica e tecnologica è tale da lacerare il tessuto sociale; e quando la dipendenza da un progresso materiale illimitato minaccia la casa comune, allora non possiamo stare a guardare. No, questo è desolante. Non possiamo stare a guardare! Con lo sguardo fisso su Gesù (cfr Eb 12,2) e con la certezza che il suo amore opera mediante la comunità dei suoi discepoli, dobbiamo agire tutti insieme, nella speranza di generare qualcosa di diverso e di meglio. La speranza cristiana, radicata in Dio, è la nostra àncora. Essa sostiene la volontà di condividere, rafforzando la nostra missione come discepoli di Cristo, il quale ha condiviso tutto con noi».
Il libro segue i cinque già pubblicati dagli stessi autori dal titolo “Ragazzi in panchina. Storie di giovani che non studiano e non lavorano” (EDB 2017), “Rifarsi una vita. Storie oltre il carcere” (EDB 2018), “Falsi miti. Storie di migranti oltre i luoghi comuni e le fake news” (EDB 2018), “Uno zaino da riempire. Storie di povertà educativa dei giovani e degli adulti” (EDB 2019) e “Per piccina che tu sia. Quando la casa diventa un problema” (EDB 2019).