Nei primi 7 mesi del 2020 sono calati del 13.3% i reati di truffa a danno degli anziani rispetto allo stesso periodo del 2019. Un decremento che risulta meno evidente rispetto a quello dei delitti in generale che si attesta al 27,1%. La fase del lockdown ha inciso infatti in maniera minore rispetto ad altri fenomeni criminali. Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Campania risultano le regioni più colpite.
E’ quanto rileva l’analisi elaborata della Direzione centrale della polizia criminale, pubblicata ad agosto 2020. Il documento delinea un quadro generale del fenomeno delle truffe che tanto all’allarme sociale suscita, con uno studio sulle tipologie delle vittime “over 65”, evidenziando anche le fasce di età più esposte e le differenze in base al sesso.
Gli anziani vittime di truffa sono, prevalentemente, uomini tra i 65 e gli 80 anni, soglia oltre la quale le vittime di sesso femminile superano quelle di sesso maschile.
Il truffatore trae in inganno la vittima attuando artifizi e raggiri, approfittando della sua buona fede, dell’ingenuità e facendo affidamento sulle eventuali ridotte capacità di reazione e di critica e del suo bisogno di avere relazioni sociali.
La categoria degli anziani è, infatti, caratterizzata da alcuni fattori di vulnerabilità come età anagrafica, minor vigore fisico e psicologico, in alcuni casi un livello di istruzione non elevato e, non ultimo, un forte bisogno di comunicare.
Risulta indispensabile, quindi, contrastare il fenomeno e continuare a incentivare le attività di prevenzione. Tra queste, un ruolo fondamentale lo svolgono le campagne di informazione spesso realizzate dalle prefetture e dalle Forze di polizia in collaborazione con istituzioni e associazioni del territorio attraverso la distribuzione di depliant e materiale informativo contenenti consigli utili per prevenire il verificarsi di episodi e per difendersi dai malintenzionati.