"Il popolo italiano potrà riappropriarsi del proprio potere ricacciando nella foresta i dinosauri del Giurassico, destinati alla estinzione dalla cometa della riforma costituzionale. E' ora di svecchiamento, modernizzazione e di maggiore consapevolezza sociale!" E' la dichiarazione di Beppe Grillo, garante del M5S, detto l'Elevato. Siamo entrati, così, nel colmo della campagna referendaria per la riduzione dei Parlamentari. La frase fa appello alle tematiche penta stellate dei tempi passati. Parlare alla pancia sortì l'effetto di portare in Parlamento un consistente numero di eletti, pari al 33% dei votanti. Il gruppo parlamentare del M5S è quello più numeroso. E' riuscito a fare un governo con la destra (Conte1) e con la sinistra (Conte2), mantenendo un proprio uomo a capo del governo, appunto, Giuseppe Conte, il quale, ricordiamo, era il candidato del M5S a ministro della Pubblica Amministrazione che manifestava sotto il palazzo del Quirinale, per farsi nominare. Un partito, il M5S, che riesce ad allearsi con chiunque mantenendo la guida del governo, chi ricorda? I vecchi partiti, le vecchie pratiche, i vecchi politici. Quelli definiti vecchi dinosauri sono quasi tutti scomparsi; sorgono nuovi dinosauri, quelli pronti a cambiare idea su tutto (Tap, Tav, F35, due mandati, ecc.): sono rapidi, come i velociraptor. Il problema è che i nuovi dinosauri danneggiano i cittadini: calpestano i diritti (prescrizione), aumentano il debito pubblico (spread a 327 punti base), ostacolano l'investimento sulla sanità (Mes), sono inerti o succubi in politica estera (Africa, Cina), dissipano il denaro del contribuente (Reddito di cittadinanza, Quota 100) e ora vogliono che il popolo sia meno rappresentato nelle istituzioni. No. Non vogliamo dinosauri. Primo Mastrantoni, segretario Aduc