"Andare a votare sì o no alla diminuzione dei parlamentari è come se chiedi a un pacifista: "sei a favore o no della guerra?". E' la dichiarazione di Beppe Grillo, garante del M5S, partito di maggioranza del governo Conte. Dunque, il referendum sulla diminuzione del numero dei parlamentari non è servito a nulla, perdita di tempo, perché i parlamentari possono essere estratti a sorte, afferma Grillo. E' una sconfessione di quanti hanno gridato alla vittoria referendaria e di quei partiti che in Parlamento hanno votato per la riforma costituzionale che ha ridotto la rappresentanza dei cittadini. Ricordiamoli: insieme al M5S, si sono schierati per il SI la Lega, FdI, FI, il PD e Leu. Unica contraria PiùEuropa. Le dichiarazioni di Grillo non sono state fatte durante una rappresentazione teatrale, ma nella sede del Parlamento europeo, durante un incontro con il presidente Davide Sassoli. Buttato nel cestino il referendum, Grillo afferma che "non credo assolutamente più in una forma di rappresentanza parlamentare" e neanche al Recovery Fund (Next Generation EU) e ai 209 miliardi che arriveranno al nostro Paese. Teniamole a mente queste affermazioni. Serviranno in futuro. Primo Mastrantoni, segretario Aduc