Abbiamo appreso con sgomento che un Giudice Onorario in servizio presso il Tribunale di Palermo, già risultato positivo al Covid-19, è stato ricoverato in terapia intensiva a seguito dell’ improvviso aggravamento delle sue condizioni.
In un momento di così profonda preoccupazione siamo vicini al nostro collega e alla sua famiglia, ci auguriamo che guarisca completamente e che possa al più presto lasciarsi alle spalle la dura prova che sta affrontando.
Il caso del collega di Palermo non è il primo e certamente, nella durissima stagione pandemica in atto, non sarà l’ultimo. Diversi sono i magistrati onorari già risultati positivi al tampone, o posti in quarantena per contagi verificatisi nell’ufficio giudiziario ove prestano attività.
Sentiamo il doveroso obbligo morale di rendere note le inaccettabili condizioni in cui la nostra categoria opera e la vergognosa noncuranza con la quale le Istituzioni competenti evitano di affrontare il problema che la pandemia ha posto in tutta la sua crudezza, e cioè il fatto che noi magistrati onorari, pur essendo qualificati come lavoratori dalla nota sentenza “UX” dalla Corte di Giustizia Europea, siamo esclusi da qualsiasi tutela in caso di malattia o di sospensione dell’attività dei tribunali.
Chi, come il nostro Collega, affronti una malattia – ora il mostro Covid, ma il discorso vale per qualsiasi altro morbo – oltre a dover fronteggiare il male viene abbandonato dallo Stato e privato di ogni sostegno economico per sé e per la propria famiglia.
Lo stesso accade in caso di sospensione dell’attività dei tribunali (come in periodo di lockdown) o di semplice rallentamento con riduzione delle udienze -uniche attività retribuite con incivile sistema a cottimo.
Davanti alla terribile notizia di oggi protestiamo indignati e chiediamo ancora una volta, con forza, che il Governo e il Parlamento non ci voltino ancora le spalle e si facciano carico di una radicale riforma della magistratura onoraria, rispettosa della Costituzione. Chiediamo l’adozione ad horas di un provvedimento che risolva, anche con decretazione d’urgenza, il vergognoso vulnus della nostra condizione, almeno per la parte che lascia scoperta la tutela in caso di malattia. In quanto lavoratori, abbiamo diritto alla corresponsione dell’indennità in misura fissa anche in caso di arresto, totale e parziale, dell’attività dei tribunali indipendente dalla nostra volontà.
Se non coinvolgesse tanto drammaticamente la vita e la salute di tante persone, la storia delle infinite promesse non mantenute della politica si potrebbe a giusto titolo definire una farsa.
Pretendiamo dallo Stato che serviamo rispetto e tutele. Per questo AssoGOT continuerà la propria battaglia, affinché siano riconosciuti a tutti i magistrati onorari i diritti che la Costituzione e il Diritto comunitario prevedono per ogni lavoratore.
Il Direttivo AssoGOT