Tra le nuove disposizioni per prevenire le infezioni coronavirus, per la ristorazione è previsto che, se i bar vogliono stare aperti fino alle 24, a partire alle ore 18 il consumo debba essere effettuato solo al tavolo. Il provvedimento è stato adottato per evitare gli assembramenti al di fuori dei locali, che sembra siano forieri di propagazione del virus. Ci auguriamo che gli esercenti questa attività siano consapevoli che, al di là delle generiche prese di posizione più o meno contro che si leggono sulle varie cronache che ci informano sulle conseguenze economiche di provvedimenti di questo tipo, esiste comunque la necessità di arginare la diffusione del virus. Per cui, mentre ne dobbiamo seguire le conseguenze, sarebbe opportuno che alcune categorie non fossero necessariamente più penalizzate di altri. Stiamo parlando dei consumatori. Nella fattispecie, in molti bar dei centri storici e non solo, la consumazione al tavolo ha dei prezzi talvolta anche più del doppio del costo dello stesso servizio al banco. Di conseguenza i consumatori non sono molto incoraggiati in merito. Con le nuove disposizioni di obbligo di consumo al tavolo, ci domandiamo se questo tipo di bar ha compreso o meno come cercare di farsi meno male e, di conseguenza, non pretendere più un costo maggiore per il servizio al tavolo. Ci rendiamo conto che si tratta di un servizio diverso, ma in clima di 2+2 che fa 3 e non l’abituale 4, cercare di darsi una mano – esercenti e consumatori – non sarebbe inopportuno. Ps Ricordiamo un noto bar di Napoli che ci ha ispirato per cercare di rendere più diffuso questo consiglio: https://www.aduc.it/notizia/caffe+gambrinus+napoli+dalle+ore+21+stessi+prezzi_137466.php 1 - https://www.aduc.it/articolo/coronavirus+ulteriori+piu+restrittive+misure_31881.php Vincenzo Donvito, presidente Aduc