La lettera: Vieni con me papà… stammi vicino

Gentile direttore,

sono un lettore assiduo del foglio elettronico da lei abilmente diretto e devo complimentarmi perché a differenza di altre “testate”, magari più blasonate, il suo giornale offre spunti di riflessione che difficilmente si vedono altrove.

Sono stato profondamente e positivamente colpito dall’ultimo contributo di Andrea Filloramo, una delle firme più prestigiose nel panorama nazionale, che ha scelto il suo giornale per offrire la profonda “riflessione: nel giorno dei morti”.

A mio modesto avviso l’autore si è messo davanti al mistero della morte senza alcuna mistificazione o banalità, anzi lo ha riletto – per sé e per gli altri – attraverso la prematura scomparsa del figlio…

A me è capitato di entrare in una chiesa e di sentire il prete che meditando sul mistero della morte, concludeva la sua predica, citando proprio l’ultimo verso della poesia di Filloramo: “Vieni con me papà…stammi vicino” e aggiungeva che in effetti la morte non separa dai nostri cari, ma paradossalmente ci fa essere più vicini.

Per me è stata una sensazione bellissima che mi ha dato slancio nel rivedere in un’ottica nuova l’esperienza della morte.

Cordialità.

T.S.