Piantare un albero con un click in un luogo povero del mondo per aiutare concretamente il pianeta ma anche l’economia locale. È la mission di Ecofactory (www.ecofactory.eu), una piccola impresa meridionale che ha fatto dell’economia verde e della salvaguardia dell’ambiente le sue ragioni di vita. Che poi sono (o almeno dovrebbero essere) anche le nostre, dal momento che i cambiamenti climatici riguardano tutti. Gli scienziati hanno lanciato l’allarme: è già iniziata la corsa contro il tempo per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050 ed evitare che l’impatto degli sconvolgimenti climatici metta a repentaglio la sopravvivenza stessa del genere umano. L’incremento di alberi, boschi e foreste, da questo punto di vista, è un aiuto importante.
Di alberi, Ecofactory ne ha piantumati oltre seimila in undici mesi. Dal Madagascar all’Etiopia, da Haiti alla Tanzania, dal Kenya al Mozambico, passando per il Nepal e il Guatemala.Tra le essenze messe a dimora, grazie a una filiera etica di associazioni per l’ambiente, vi sono alberi da bosco per contrastare la deforestazione e l’avanzata del deserto. Ma anche alberi da frutto – aranci, limoni, mango, papaya, avocado, piante di caffè, cacao, ulivi, palme da datteri – per produrre cibo e sostenere l’economia delle popolazioni locali. Con pochi euro – i prezzi vanno dai 4,95 € per un ginepro a un massimo di 49,95 € per un pacchetto di sette specie diverse – si può scegliere un albero come regalo per un’occasione speciale, una nascita, un matrimonio, in ricordo di qualcuno che non c’è più. Oppure semplicemente per sostenere una scelta ecologica. Dopo l’acquisto, attraverso un’area web riservata e una newsletter, l’utente potrà seguire virtualmente il progetto di riforestazione di cui fa parte il “suo” albero e le varie fasi di vita, la piantumazione da parte di un contadino, la crescita, le cure quotidiane e il suo impatto sull’ambiente e l’economia locale.
Pensare globale, agire locale. Detto, fatto. Così è nata Ecofactory. A fondarla nel 2015 è stato Francesco Ragusa, classe 1987, siciliano di Modica, con una laurea all’università di Ferrara in Comunicazione multimediale e un passato da social media manager, copywriter e web specialist. La sua è anche una storia esemplare di come la passione per il web, lo spirito imprenditoriale e la coscienza ecologista possano non solo convivere, ma anche dar vita a un’attività di successo.
«Qui (in Sicilia, ndr) a un certo punto serve fare una scelta: andar via per immaginare un futuro o costruire qualcosa da zero e con tanta fatica», spiega Francesco Ragusa. «Difficile nell’uno e nell’altro caso, ma vuoi mettere quell’adrenalina nel mollare gli ormeggi e navigare a vista? Quel navigare a vista aveva una definizione: startup, anzi eco-start up poiché la prospettiva (e il cuore) erano rivolti al mondo della natura. Siamo cresciuti in questi cinque anni: non più startup ma piccola impresa meridionale».
Dietro queste parole c’è un profondo senso di orgoglio, ben lontano dalla (auto)commiserazione di chi ritiene penalizzante fare impresa nel Sud.
«È questa la dimensione che vogliamo mantenere – continua Francesco – Qualche investitore ha bussato alla porta, è vero. C’è stata la tentazione di far qualcosa di diverso, ma tutto si è concluso con un “No, ma grazie di cuore”. Sarebbe stata una crescita sproporzionata, che ci avrebbe fatto uscire da questa dimensione magica. La stessa che ci porta ad assemblare uno ad uno i nostri prodotti, che ci fa preparare ognuno dei pacchi che (col cuore, con la natura, con un pizzico di magia) partono dal nostro laboratorio».
Sì, perché Ecofactory produce e consegna attraverso il suo e-commerce anche gadget verdi e oggetti “vivi” riciclabili. Come le candele che fioriscono, i kit di semi, le matite che diventano piante, le cartoline e i biglietti di auguri che permettono al destinatario di piantare un albero a distanza. Insomma, doni originali, che trasmettono un’emozione e fanno bene all’ambiente, favorendo il diffondersi di una maggiore sensibilità sui temi del cambiamento climatico e sull’utilità e l’importanza di piantare alberi nel mondo. Lo raccomandava già l’oratore e filosofo Marco Tullio Cicerone, più di duemila anni fa: “Serit arbores, quae alteri saeclo prosint“, Pianta alberi, che gioveranno a un’altra generazione.