La Polizia di Stato di Milano ha arrestato a Varese un cittadino russo di etnia cecena di 35 anni per possesso e fabbricazione di documenti falsi.
Gli operatori della Sezione Antiterrorismo della D.I.G.O.S. della Questura di Milano, in collaborazione con il Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP /U.C.I.G.O.S e coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Alberto Nobili e da Enrico Pavone della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano, hanno da 6 mesi avviato un’articolata indagine, denominata The Caucasian Job, finalizzata al contrasto di un organizzazione trasnazionale dedita al traffico di documenti falsi.
In particolare gli investigatori, partendo da una precedente operazione antiterrorismo compiuta in Austria, hanno concentrato la loro attenzione su un soggetto residente nel milanese segnalato dalle autorità di Vienna in contatto con il principale elemento dell’indagine austriaca. Gli sforzi investigativi, che hanno beneficiato anche del costante contributo dell’A.I.S.I., si sono poi estesi su altri stranieri tra cui alcuni provenienti dalla repubblica cecena attivi nel falso documentale.
Il modus operandi di tale gruppo criminale è risultato il seguente: il cliente contatta al telefono o via web il gruppo criminale indicando la tipologia di documento richiesto; successivamente, dopo aver ricevuto la foto dal cliente e avuta la conferma del pagamento tramite canali money transfer, il sodalizio spedisce i documenti con uno dei vettori ordinari presenti sul territorio. Il costo di tali documenti, compreso tra i 300 e i 1.500 euro, varia a seconda del tipo dei documenti contraffatti, nonché alla quantità dell’ordine (come in una sorta di mercato al dettaglio o all’ingrosso). Sugli effettivi fruitori dei documenti falsi non è stato possibile al momento individuare una connotazione chiara.
Considerata l’origine dell’indagine, i recenti fatti di Parigi, Nizza e Vienna hanno suggerito agli investigatori l’opportunità di accelerare la conclusione dell’operazione eseguendo a Varese un decreto della Procura di Milano, con la perquisizione di tre cittadini stranieri, il 35enne russo (la cui richiesta di asilo presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Varese è in fase di contenzioso) e due cittadini di nazionalità ucraina, uno del 1956 e uno del 1978 entrambi regolari sul territorio nazionale.
Tutto il materiale sequestrato dalla Polizia di Stato – 30 documenti falsi (carte d’identità, patenti, passaporti, etc.), 4 personal computer e 14 telefoni cellulari – sarà oggetto di successiva analisi.
Le restrizioni epidemiologhe di questi mesi non hanno mai fermato i traffici documentali del sodalizio capeggiato dal ceceno, che, pur in possesso di patente falsa, non si muoveva dal suo appartamento nel quale recuperava gli ordini attraverso un sito web e un profilo Instagram, attraverso i quali pubblicizzava liberamente la vendita dei documenti (sul profilo Instagram era indicato “Carte di identità incluso formato elettronico. Siamo pronti ad aiutarti nell’ottenimento di documenti europei. Fare una carta d’identità. Patenti di tipo internazionale”),fornendo in rete la “garanzia soddisfatti o rimborsati” (Noi garantiamo il completamento del lavoro al 100%, altrimenti vi rimborseremo i vostri soldi”.)