Il movimento “Vento dello Stretto” chiede al Governo Nazionale di rivedere a stretto giro i criteri che hanno portato Messina a non essere inclusa tra i centri storici considerati colpiti dal calo dei turisti stranieri ai sensi del Dl n. 104/2020 con la conseguente impossibilità per gli esercenti messinesi di essere ammessi al contributo a fondo perduto da erogarsi direttamente sul conto corrente del beneficiario.
Il bonus, istituito per sostenere le imprese dei grandi centri urbani turistici capoluogo di provincia o di città metropolitane colpite dal calo dei visitatori può essere richiesto direttamente dall’esercente tramite il servizio web dell’Agenzia delle Entrate e l’importo che può essere ricevuto è calcolato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e quello dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e quello di giugno 2019.
Il provvedimento è stato firmato il 12 novembre dal direttore dell’Agenzia delle Entrate che ha approvato il modello di domanda e le richieste possono essere presentate a partire dal 18 novembre fino al 14 gennaio 2021.
“Chiediamo a gran voce che i nostri imprenditori siano inclusi tra i beneficiari del contributo e che il Governo nazionale, a stretto giro, amplii in nostro favore l’elenco delle ventinove città ammesse al bonus” ha dichiarato Piero Adamo, Presidente del Vento dello Stretto.
“E’ paradossale e francamente incredibile che la tredicesima città d’Italia, con un porto turistico primo in Italia per traffico di passeggeri (quasi 430.000 i croceristi secondo i dati del 2019), non venga inclusa tra le meritevoli del contributo a fondo perduto a favore dei propri esercenti che hanno subito un drastico calo di visitatori e di turisti. I nostri imprenditori non devono essere considerati di serie B” incalza Dario Carbone, Vice Presidente del Vento dello Stretto.
Piero Adamo
Presidente del Vento dello Stretto
Dario Carbone
Vice Presidente del Vento dello Stretto